Due anni fa il femminicidio di Giulia Cecchettin, lo zio: “Ascolto spesso un suo audio, la voce mi commuove”

"Di quei giorni di due anni fa ricordo tante cose, la maggior parte che vorrei dimenticare", dice a Fanpage.it Andrea Camerotto, zio materno di Giulia Cecchettin, uccisa l'11 novembre 2023 dall'ex fidanzato Filippo Turetta che non voleva accettare la fine della loro relazione.
Un carosello di istantanee dolorose, tra cui quella della sorella Monica, mamma di Giulia, scomparsa l'anno precedente, che appare in sogno a Camerotto: "Era la prima volta che accadeva dalla sua morte [avvenuta a ottobre 2022, ndr] – spiega -, ma la cosa che più mi aveva colpito era il fatto che fosse arrabbiata".
Passano ore e poi un messaggio su WhatsApp: "Giulia è scomparsa". "All'inizio – ricorda lo zio di Giulia Cecchettin – ho fatto fatica, tanto per non far prevalere la rabbia quanto per riuscire a esternare la disperazione e la tristezza: nella mia mente un uomo doveva essere forte, non poteva piangere".
Sarà poi Giulia, attraverso la voce del padre Gino e della sorella Elena, a modificare questo tipo di narrazione: "Credo che oggi Giulia viva attraverso l'azione portata avanti dalle persone che l'hanno amata".
Primo fra tutti il padre, impegnato nella lotta contro la violenza di genere e a difesa di tutte le donne attraverso la Fondazione Giulia Cecchettin. "Il lascito di mia nipote – continua Camerotto – è al servizio dell'intera società e lo si vede soprattutto in quello che tanti hanno capito grazie alla sua storia".

Ma c'è anche un pezzo di Giulia Cecchettin più intimo e personale che lo zio conserva gelosamente: "C'è un audio che riascolto spesso – ci racconta -, non dice nulla di particolare, semplicemente Giulia mi chiede se stiamo bene e mi raccomanda di salutare tutti. Il timbro della sua voce, con quell'allegria e semplicità che la caratterizzavano, riesce ancora a commuovermi".
"Non sono stato uno zio perfetto e iper presente – continua Camerotto -, ma, forse per la non grandissima differenza d'età, c'è sempre stato tra noi un buon rapporto e lei aveva quel modo di fare che annullava automaticamente ogni assenza e ogni distanza. Il vuoto che mi ha lasciato si è riempito di persone che la ricordano con me e mi mostrano il loro affetto, anche chi non l'aveva mai conosciuta".