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Droga a domicilio su richiesta, colpo al traffico di stupefacenti a Gioia Tauro: 11 arresti

Undici misure cautelari sono state eseguite nei confronti di individui coinvolti in un traffico illecito di stupefacenti: la droga veniva consegnata direttamente a casa o in un altro luogo prestabilito. Scoperto un vero e proprio arsenale che comprendeva una mitraglietta “Uzi” perfettamente funzionante.
A cura di Matteo Pelliccia
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Una massiccia operazione condotta dai carabinieri del Gruppo di Gioia Tauro, in Calabria, ha portato all'esecuzione di undici misure cautelari nei confronti di individui implicati in un intricato giro di spaccio nella piana di Gioia Tauro.

L'operazione è stata possibile grazie a un'intensa attività investigativa, svoltasi tra agosto 2020 e giugno 2022 e coordinata dalla compagnia dei carabinieri di Gioia Tauro.

Le indagini hanno scovato un gruppo di individui, originari di alcuni comuni della Piana, coinvolti nel traffico illecito di sostanze stupefacenti, principalmente cocaina, marijuana e crack. L'origine di questa indagine risale a una lite familiare, durante la quale i militari si sono accorti di un debito legato al traffico di droga.

Da lì è partita l'indagine, che ha permesso di identificare diverse "piazze di spaccio" nella zona, così come alcuni "posti sicuri" in cui gli indagati avrebbero nascosto gli stupefacenti. Il tutto sarebbe stato gestito da individui ritenuti vicini ai circoli della criminalità organizzata locale.

L'indagine ha utilizzato metodi sofisticati di sorveglianza, pedinamento, controllo e perquisizioni portando anche ad arresti in flagranza. Tali attività hanno anche rivelato dialoghi "criptati", in cui gli stupefacenti venivano chiamati in modo camuffato per evitare sospetti.

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Una delle particolarità più sorprendenti di questa indagine, tuttavia, è stata la scoperta delle "consegne a domicilio". In alcuni casi, soprattutto durante le restrizioni dovute alla pandemia da COVID-19, i clienti non si recavano dallo spacciatore, ma concordavano invece la consegna a domicilio, a volte persino tramite canali "social". La droga veniva quindi consegnata direttamente a casa o in un altro luogo prestabilito.

Inoltre, ad uno degli undici indagati è stata contestata anche la "morte come conseguenza di altro delitto", in quanto un cittadino italiano è deceduto dopo aver assunto dosi di cocaina di notevole purezza acquistate da lui.

Durante le perquisizioni, è stato poi scoperto un vero e proprio arsenale in una casa apparentemente abbandonata, che comprendeva una mitraglietta "Uzi" perfettamente funzionante, proiettili, ordigni artigianali e sostanze esplosive. Nel medesimo luogo sono stati rinvenuti anche cocaina, marijuana e una somma significativa di denaro.

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