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Ultime notizie sulla scomparsa di Denise Pipitone

Denise Pipitone, l’auto che l’avrebbe portata via e il percorso fatto nel giorno della scomparsa

Le ricerche di Denise Pipitone sono riprese a ritmo serrato dopo l’apertura della nuova inchiesta da parte della procura di Messina che vuole fare chiarezza su quanto accaduto alla bambina scomparsa da Mazara del Vallo l’1 settembre 2004. Intanto Piera Maggio sui social si sfoga chiedendo di non fare illazioni su personaggi appartenenti alla cerchia ristretta dei famigliari, già oggetto di indagini in passato le cui posizioni sono state già chiarite.
A cura di Chiara Ammendola
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Continuano le indagini sulla scomparsa di Denise Pipitone, ripartite nelle scorse settimane dopo la nuova inchiesta aperta dalla procura di Marsala. E gli inquirenti nella ricerca della bambina scomparsa da Mazara Del Vallo l'1 settembre sono ripartiti proprio da dove si erano fermati, ovvero dalla cerchia famigliare della piccola che aveva portato a processo la sorellastra di Denise, Jessica Pulizzi, assolta in via definitiva dall'accusa di sequestro di persona. Nella nuova inchiesta sarebbero due le persone al momento indagate, si tratta di Anna Corona, ex moglie di Pietro Pulizzi, il padre biologico di Denise e Giuseppe Delle Chiave, nipote di Battista Della Chiave, il testimone sordomuto, oggi deceduto, che aveva rivelato di aver visto la piccola in un capannone di Mazara del Vallo in braccio al familiare intento a fare una telefonata. La notizia, anticipata dal programma tv "Quarto Grado", non ha trovato però conferma da parte della procura di Messina.

Piera Maggio: Raccontare fatti già verificati serve solo a creare illazioni

Su questa nuova inchiesta si è espressa anche Piera Maggio, la mamma di Denise, che ha condiviso qualche ora fa sulla sua pagina Facebook un post nel quale sembra chiedere che si fermino le presunte illazioni su personaggi vicini alla famiglia: "Abbiamo sempre cercato la verità sul rapimento di Denise, anche adoperandoci per fare in modo che questa emergesse. Raccontare parzialmente fatti già verificati, facendo allusioni che non hanno portano a nulla, di certo servono solo a creare illazioni e diffamazione – si legge nel lungo post – sappiate che durante il processo di primo grado, l’unica pista alternativa evidenziata dai legali dell’imputata è stata solo e soltanto la pista ROM, NON ALTRI. Questo per far comprendere a tutti, che nonostante alcuni dissidi, non esistevano i presupposti per accusare altri appartenenti alla cerchia ristretta dei familiari di Denise, poiché hanno collaborato, le loro posizioni furono vagliate, chiarite ed escluse dall’inchiesta".

Denise Pipitone
Denise Pipitone

Dunque è proprio nel passato che gli inquirenti stanno provando a cercare quegli indizi finora nascosti. In particolare proprio nel racconto di Delle Chiave che, così come raccontato anche da "Chi l'ha visto?", avrebbe visto la bambina il giorno del rapimento in un magazzino di via Rieti, dove è stata poi rintracciata un'auto, mentre veniva portata via con una barca. Un altro testimone, che si è fatto vivo dopo 17 anni con una lettera anonima ha raccontato di aver visto Denise in macchina con tre persone il giorno della scomparsa. Secondo la sua ricostruzione, la bambina piangeva e chiedeva aiuto chiamando la mamma. Ed è proprio su un'auto ritrovata parzialmente bruciata in via Rieti che sono in corso le verifiche degli inquirenti che stanno tentando di ricostruire il percorso che quel giorno avrebbe fatto la piccola Denise.

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