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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Delitto Garlasco, Andrea Sempio su Dna e impronta 33: “Non sono mie. L’arresto? Non lo temo”

Andrea Sempio ha parlato a Quarto Grado dell’Impronta 33 e della traccisa di Dna subungueale trovata sulle dita di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco nel 2007. “So che alla fine questa storia si risolverà”
A cura di Gabriella Mazzeo
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Andrea Sempio è tornato a parlare delle indagini che lo vedono protagonista con l'accusa di concorso in omicidio per il nuovo ramo dell'inchiesta sulla morte di Chiara Poggi, uccisa a Garlasco il 13 agosto del 2007. Durante l'intervista a Quarto Grado, ha ribadito di "essere tranquillo" sulle impronte e il Dna analizzati nell'ambito del nuovo ramo dell'inchiesta.

"Il Dna sotto le unghie di Chiara? Non credo si arriverà a dire che è il mio, perfino l'accusa dice che non è esattamente riconoscibile come mio – ha ricordato Andrea Sempio -. Si potrebbe dire che è riconducibile a me ma io frequentavo casa Poggi, questo è abbastanza normale".

In questi giorni, infatti, l'amico di infanzia di Marco Poggi ha raggiunto Roma con il suo team difensivo per recarsi al Laboratorio di Genomica, dove con gli avvocati ha parlato degli elaborati peritali, della strategia difensiva da assumere e le domande da porre al perito del giudice. Oggetto di analisi, tra le altre cose, anche l'impronta 33 e le tracce di Dna subungueale trovate sulle dita di Chiara Poggi.

"Non sono state trovate tracce di Stasi? è vero, ma non si può dire che siano state trovate tracce appartenenti a me. Potrebbe trattarsi anche di contaminazione – ha affermato Sempio -. Si parla di tracce miste". Anche sulla traccia 33, Sempio ha rivelato di "sentirsi tranquillo". "Non è attribuibile, sono state fatte verifiche di ogni tipo. Se dovesse saltar fuori che si tratta di una mia impronta andrebbe bene lo stesso, non è una traccia insanguinata sul muro, è la prova che io frequentavo quella casa e che, come ho anche già detto, qualche volta sono sceso in cantina".

"Se dovessi essere arrestato? Non so, non lo temo, non so se a livello procedurale ci siano gli estremi per un arresto. Io credo che alla fine si risolverà tutto – ha sottolineato – anche se non si tratta di una cosa che finirà a breve, purtroppo. Credo che fino alla metà del prossimo anno, la situazione sarà probabilmente ancora questa".

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