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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Delitto Chiara Poggi, parla l’amico di Andrea Sempio: “Lo scontrino non è un alibi, è un indizio”

In un’intervista rilasciata a Rai 3, l’amico di Andrea Sempio e Marco Poggi, Roberto Freddi, è tornato a parlare dello scontrino del parcheggio al centro della nuova inchiesta sul delitto di Garlasco: “Non è un alibi, è un indizio”. Il papà di Sempio: “Andrea è innocente, la sua vita però è rovinata”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Andrea Sempio, Chiara Poggi
Andrea Sempio, Chiara Poggi
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La momentanea quiete attorno alla nuova inchiesta sul delitto di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco il 13 agosto 2007 e per il quale è stato condannato Alberto Stasi, anticipa probabilmente altri atti di una tempesta che si è scatenata sul caso già dallo scorso marzo, quando Andrea Sempio è nuovamente tornato al centro delle cronache con la nuova iscrizione al registro degli indagati per omicidio volontario in concorso. 

L'ultimo colpo di scena riguarda l'indagine a carico dell'ex pm Mario Venditti con l'ipotesi di corruzione in atti giudiziari. Il tutto è partito da alcuni appunti ritrovati in casa Sempio su un pagamento di 20.000 o 30.000 euro. Il bigliettino recitava in maniera criptica "Venditti archivia per 20-30 euro".

I familiari di Sempio si sono difesi anche nel corso delle diverse trasmissioni televisive sul caso, sottolineando di non conoscere personalmente Venditti e di aver effettuato prelievi di denaro anche tramite amici per le spese legali. Di recente, il generale Luciano Garofano si è dimesso dall'incarico di consulente per Sempio, specificando prima di aver ricevuto pagamenti regolari dalla famiglia (circa 6mila euro) per la sua consulenza.

L'intervista all'amico di Andrea Sempio e Marco Poggi

Ora un'intervista esclusiva realizzata dal programma Tv Lo Stato delle Cose, condotto da Massimo Giletti su Rai 3, promette di aprire un nuovo capitolo nelle indagini sull'omicidio di Chiara Poggi. Al microfono ha infatti risposto Roberto Freddi, uno degli amici storici di Marco Poggi e Andrea Sempio.

"Ci conosciamo da 25 anni, eravamo parte dello stesso gruppo di amici – ha detto al giornalista della trasmissione televisiva -. Ho saputo della morte di Chiara Poggi dai giornalisti perché qui era una baraonda, non era mai successo nulla di simile prima".

Chiara Poggi
Chiara Poggi

Il dubbio sulle telecamere di sicurezza

Alla domanda del reporter sulla discrepanza tra le sue dichiarazioni e quanto riportato nelle carte dell'indagine del 2007, Freddi ha tagliato corto. "Lasci perdere quell'indagine. Sono cose vecchie. Sa che hanno verbalizzato che ho fatto 10 minuti di interrogatorio? Le sembra una cosa sensata?" ha sottolineato prima di lasciarsi andare a un'osservazione sul famoso scontrino del parcheggio conservato da Sempio per anni.

"Non lo capisce nessuno, ma quello scontrino non è un alibi, è un indizio – ha affermato -. Quella ricevuta vuol dire che è stato in un parcheggio a pagamento e notoriamente questi posti si trovano nei pressi dei centri cittadini. Secondo lei a Vigevano non ci sono telecamere in centro? Non ci sono ristoranti dotati di sistemi di videosorveglianza che possono averlo inquadrato? Vigevano fa più di 60mila abitanti, è ovvio che è dotata di sistemi di sicurezza simili. Se vuole risposte, vada dai carabinieri a chiedere come mai all'epoca non andarono a controllare".

Le immagini delle telecamere di sorveglianza sovrascritte

Freddi fa riferimento allo scontrino del parcheggio datato 2007 e conservato per anni. La ricevuta è però apparsa nel 2017, quando Sempio fu indagato per la prima volta. In 10 anni, i dati delle telecamere di sicurezza vengono eliminati o sovrascritti ed è impossibile risalire quindi ad eventuali passaggi in auto.

Secondo l'amico di Poggi, gli accertamenti fatti in questi mesi "non sono mai stati compiuti prima". "Dal punto di vista investigativo hanno tenuto le cose ferme per quasi 20 anni nella naftalina, non sono andati subito a fondo. Stasi? Lo hanno subito puntato perché si è attirato addosso le attenzioni negative, sono andati dritti su quella pista. Io lui non l'ho mai conosciuto, non posso dire che non sia stato lui".

"Io sposto l'attenzione su altre persone? Ma perché, la Procura cosa sta facendo adesso? – ha chiesto retoricamente, prima di rilanciare -. A me spiace per Andrea e per la sua famiglia, ma la domanda che mi pongo è perché proprio lui? Non era l'unico amico di Marco, eravamo in diversi. Allora mi chiedo perché proprio lui sia finito nuovamente al centro delle indagini. È sicuramente una cosa forte". Freddi ha poi espresso preoccupazione all'idea che per anni l'inchiesta possa aver percorso la pista sbagliata. "Qualcuno avrà in mano qualcosa e ovviamente uscirà allo scoperto solo a un certo punto".

Il papà di Andrea Sempio

Giuseppe Sempio, papà di Andrea, ha risposto ad alcune domande relative alle nuove indagini sul delitto. Ai microfoni di Mattino Cinque, ha definito la situazione "tragica e lunga". "Vogliamo la verità e verrà fuori. Mio figlio non c'entra nulla con questa storia – ha spiegato -. Per noi è diventata una persecuzione. È iniziata nel 2017, poi c'è stato il 2020 e il 2022 e ora è tornata nel 2025. La situazione ci stressa e deve finire, Andrea non c'entra nulla e lo sappiamo. Tutto questo ci fa male. Noi genitori non abbiamo ancora molto da campare, ma nostro figlio sì e la sua vita è rovinata. Porterà sempre questa storia sulle spalle, è un uomo schiacciato".

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