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Dall’intonaco con l’impronta 33 ai para-adesivi: cosa manca nell’incidente probatorio sul delitto di Garlasco

Nel primo giorno di incidente probatorio sul delitto di Garlasco, su trenta fasce su cui sono state raccolte le impronte, ne sono state analizzate 18, tra cui la numero 10. Sono già stati effettuati 24 campionamenti di Dna senta trovare sangue. Ma le impronte non si trovavano su para-adesivi, come invece ipotizzato fin da ieri. Confermata l’assenza dell’intonaco dell’impronta 33 attribuita ad Andrea Sempio.
A cura di Giorgia Venturini
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Chiara Poggi
Chiara Poggi

Nel primo giorno dell'incidente probatorio sono iniziate le analisi su metà delle impronte recuperate nel 2007 subito dopo il delitto di Chiara Poggi. E già ieri 17 giugno sono stati svelati (o confermati per l'ennesima volta) alcuni dubbi: primo tra tutti il fatto che l'impronta 10, ovvero quella trovata nel 2007 nella parte interna della porta d'ingresso e che non era mai stata attribuita, non ha tracce di sangue. Cade al momento l'ipotesi che possa essere quella del killer. Sarà però necessario un secondo test che dovrà escludere l'assenza di materiale ematico.

Cosa è stato analizzato nel primo giorno di incidente probatorio

Entriamo nel dettaglio: su trenta fasce su cui sono state raccolte le impronte, ne sono state analizzate 18, tra cui la numero 10. Su queste sono state effettuati 24 campionamenti di Dna senta trovare sangue. Con il resto delle impronte si procederà domani 19 giugno quando inizieranno gli accertamenti anche sulla spazzatura trovata nella villetta di Garlasco. In questo caso verranno analizzati reperti mai presi in considerazione prima, come un contenitore del fruttolo e dell'Estathé.

Ma ieri è stato il giorno anche in cui sono cadute alcune certezze. Nell'incidente probatorio non ci sarà nessun para-adesivo: tutte le impronte sono infatti su fogli di acetato. Si tratta di fogli trasparenti di acetilato su cui le impronte sono comunque tutte leggibili e utilizzabili, semplicemente però conservate in un altro modo. Non in quello con cui sono state prelevate nel 2007.

Confermata l'assenza dell'intonato dell'impronta 33

Nessuna sorpresa invece per l'assenza dell'intonaco dell'impronta 33, ovvero quella trovata sulla parete destra delle scale interne della villetta di Garlasco dove è stato trovato il corpo di Chiara Poggi. Impronta solo recentemente attribuita ad Andrea Sempio – ovvero l'attuale indagato – che si difende precisando che lui frequentava casa Poggi perché amico del fratello della vittima e che quella scala la percorreva per andare in una specie di cantina dove erano tenuti i giochi.

"L'impronta 33 è un'impronta che venne evidenziata con la ninidrina che è un componente chimico che reagisce con la parte proteica dell'impronta, con gli amminoacidi. E non può essere asportata: deve essere unicamente fotografata come è stato fatto all'epoca. Ora la fotografia di questa impronta è quella che si utilizza ancora oggi per le attribuzioni", aveva spiegato a Fanpage.it il consulente della famiglia Poggi, Dario Redaelli. Che poi aveva anche precisato che a suo tempo venne prelevato l'intonaco su cui era presente l'impronta ma tutto venne consumato nella precedente analisi che aveva svelato che non c'era presenza di sangue né di materiale genetico. La recente comparazione con Andrea Sempio è stata quindi fatta mettendo a confronto le fotografie con il prelievo, eseguito le settimane scorse, delle impronte dell'indagato.

La polemica sul verbale del sequestro della pattumiera di casa Poggi

In questo primo giorno di incidente probatorio non è mancata una polemica: si sarebbe concentrata sul verbale del sequestro della pattumiera di casa Poggi rimasta nella villetta di via Pascoli per circa otto mesi fino a quando la famiglia di Chiara è rientrata in possesso dell'abitazione nel 2008. Solo allora il sacco dei rifiuti era stato preso e consegnato alla Medicina legale di Pavia. Adesso il contenuto di quel sacchetto rappresenta il materiale inedito da analizzare per la prima volta nell'incidente probatorio: su questo materiale si procederà domani. Il problema di ieri è che la mancanza di questo verbale ha aperto un confronto tra le parti, fino a quando non è stata recuperata tutta la documentazione del sequestro.

Assenti gli avvocati dell'indagato Andrea Sempio

Tra gli assenti di questo primo giorno di incidente probatorio ci sono gli avvocati di Andrea Sempio, l'attuale indagato. L'avvocata Angela Taccia con una nota stampa ne ha spiegato il motivo: "Ho ritenuto non necessaria la mia presenza oggi in quanto credo fermamente nelle capacità e nella professionalità del nostro consulente Generale Garofano. Le operazioni tecniche relative agli accertamenti genetici competono ai periti e ai rispettivi consulenti di parte, i quali possiedono la dovuta formazione in materia. Credo fermamente che ognuno debba attenersi e limitarsi alle proprie competenze, altrimenti si rischia di creare ulteriore caos e ulteriore clamore mediatico".

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