Crotone, 54 migranti sbarcano da un veliero: scafisti erano russi
Nuovo sbarco di migranti nelle scorse ore sulle coste italiane, questa volta però l'approdo non è in Sicilia ma bensì sulla costa orientale calabra e il natante usato per la traversata non è il solito barcone malandato ma una barca a vela in buone condizioni guidata da una coppia di scafisti di nazionalità russa. La barca è stata individuata a largo a largo di Capo Rizzuto, in provincia di Crotone dalle motovedette della Guardia di Finanza che poi l'hanno scortata fino al porto del capoluogo. Il veliero, battente bandiera statunitense, era alla deriva ed è stato raggiunto da due unità navali dei Roan di Vibo Valentia e una del Roan di Taranto che l'hanno avvicinata e infine trainata nel porto della città calabrese. A bordo vi erano 54 migranti, tutti uomini e tutti di nazionalità pachistana, che sono stati condotti nel centro di accoglienza di Sant'Anna di Isola Capo Rizzuto, mentre a guidare il natante due cittadini russi, immediatamente arrestati.
Secondo le prime informazioni raccolte gli inquirenti, la barca a vela proveniva dalla Turchia e in particolare da Bodrum, dove ormai da tempo si susseguono partenze via mare per raggiungere il nostro Paese. Questo fa sospettare che vi sia una organizzazione criminale che ormai ha preso in mano il mercato dei viaggi illegali dalla Turchia vero l'Europa, in particolare Grecia e Italia. Come ricostruito dalle Fiamme Gialle, gli scafisti si servono spesso di imbarcazioni che sembrano regolari ma che invece al loro interno stipano esseri umani. Anche in questo caso , quando la barca a vela è stata individuata da un velivolo del Comando Operativo Aeronavale (Coan) in missione di controllo avanzato sul mare Jonio, sembra una normale imbarcazione da diporto. In base all'esperienza dei finanzieri è scattato però l'allarme e dal successivo controllo è emerso che stipati sottocoperta vi erano 54 persone. Per gli inquirenti, il piano degli scafisti era arrivare in Italia nell’arco notturno del fine settimana con la speranza di trovare meno controlli.