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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Cosa e chi si vede nelle foto inedite del giorno del delitto di Garlasco: le immagini acquisite dalla Procura

La Procura di Pavia ha acquisito le immagini inediti che nelle scorse ore sono circolate su Internet e che immortalano Andrea Sempio davanti alla villetta di Garlasco nel giorno in cui venne uccisa Chiara Poggi. Insieme a lui anche i familiari della ragazza e le gemelle Cappa. Nelle precedenti indagini: “Non capii subito che si trattava di lei”.
A cura di Ida Artiaco
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Sono state acquisite dalla Procura di Pavia le immagini inedite che a 18 anni dal delitto di Garlasco sono circolate in rete e che ritraggono alcuni momenti di quel 13 agosto 2007, il giorno che Chiara Poggi fu uccisa. Le foto in questione, in cui compaiono Andrea Sempio, indagato per concorso nell'omicidio con la ragazza, ma anche le gemelle Cappa e i familiari della vittima, saranno utili per documentare chi partecipò ai rilievi nelle ore successive all'omicidio. Ma cosa si vede esattamente in questi fotogrammi?

Gli scatti sono stati diffusi nelle scorse ore dal canale Bugalalla crime della youtuber Francesca Bugamelli e sono opera di una fotografa locale. La stessa avrebbe documentato anche i successivi sopralluoghi dei carabinieri nei mesi successivi nella villetta di via Pascoli. Le immagini sono state recuperate da un hard disk che sembrava danneggiato in modo irreparabile. Vengono ripresi la mamma di Chiara Poggi, Rita Preda, la zia Maria Rosa Poggi e le figlie Stefania e Paola Cappa, che si regge su una stampella. Alle 15.53 di lunedì 13 agosto 2007 viene immortalato anche l’allora 19enne Andrea Sempio, alla guida della Daewoo Lanos di famiglia, con la finestrino abbassato. Poi di nuovo alle 16.13 sempre di quel pomeriggio si vede in primo piano, di schiena, la madre della vittima che cammina mentre all'incrocio tra via Pascoli e via Pavia, e due vigili che tendono il nastro bianco e rosso. A pochi passi da loro sempre Sempio e suo padre.

Contattato da Fanpage.it, l'avvocato di Sempio, Liborio Cataliotti, ha spiegato ieri perché queste foto non possono altro che confermare quanto l'indagato aveva già detto dopo l'omicidio: "Lui venne sentito pochi giorni dopo il delitto e disse esattamente di essere passato una prima volta davanti alla villetta e di non essersi fermato. Aveva visto un gruppo di persone fuori dall'abitazione di Garlasco di Chiara Poggi e aveva tirato dritto. Poi era tornato con suo padre per verificare cosa fosse successo. Lo disse già a tempo debito".

E in effetti, durante le precedenti indagini, Sempio disse che "nel transitare per Via Pavia, giunti all'altezza di Via Pascoli, notavo la presenza di un'ambulanza e delle persone.  Ho pensato che forse era accaduto qualcosa". Lui e il padre, in auto insieme, non si fermarono. "Verso le successive ore 16 se ben ricordo, nell'intento di fare un giro, per pura curiosità sono ritransitato a bordo della mia autovettura, per la Via Pavia e giunto all'altezza della Via Pascoli ho trovato varie auto dei Carabinieri e mezzi di soccorso nonché una moltitudine di persone. Mi sono fermato e sceso dall'auto ho cercato di recuperare qualche notizia. Ricordo di aver parlato con una donna che qualificatasi quale giornalista mi informava che era stata trovata morta una ragazza all'interno della propria abitazione. Dall'incrocio era difficile capire in quale casa si fosse verificato il fatto. Non ho subito abbinato la notizia alla sorella del Marco anche se poco dopo qualche persona ivi presente, iniziava a indicare in Chiara Poggi la persona deceduta. Sono ritornato presso la mia abitazione e notiziato mio padre, con questi mi sono riportato nuovamente in Via Pascoli ove giunti abbiamo avuto la certezza, per averlo sentito dire da più persone ivi presenti, che si trattava della Chiara Poggi, la persona deceduta". Anche Giuseppe Sempio, sentito il 15 febbraio 2017, confermò: "Siamo passati davanti a via Pascoli ed abbiamo visto forse l'ambulanza, forse una macchina dei Carabinieri ma noi siamo andati a casa. Poi mio figlio è uscito ed è tornato dopo un po' per dirmi che aveva saputo quello che era successo. Quindi siamo usciti di nuovo insieme e siamo tornati sul luogo del delitto dove abbiamo raccolto informazioni".

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