Cosa c’entra l’orma insanguinata con l’impronta 33 e perché sarebbero di Sempio: la nuova ipotesi su Garlasco

Al momento sono solo indiscrezioni ma se tutto venisse confermato bisognerebbe riscrivere il delitto di Garlasco. Quali sono le ultime ipotesi? Tutto gira ora attorno a una impronta parziale forse di scarpa insanguinata: si troverebbe vicino all'impronta 33, ovvero la traccia parziale di una mano individuata sulla parete destra delle scale interne su cui è stato trovato il cadavere di Chiara Poggi. Impronta che solo nei mesi precedenti la Procura di Pavia ha associato all'attuale indagato Andrea Sempio.
Ma andiamo per ordine, facciamo chiarezza su questa "nuova impronta" di scarpa. Precisiamo fin da subito che non si tratta di qualcosa finora sconosciuta a forze dell'ordine e Ris. A Fanpage.it il consulente della famiglia Poggi, Marzio Capra, ha precisato che si tratta di "pura suggestione, riproposta per l’ennesima volta". E che sicuramente "non è un'impronta".
Qual è la "nuova impronta" di scarpa trovata sul gradino zero
Stando a quanto appreso da fonti di Fanpage.it questa presunta impronta di scarpa (da confermare anche questo dettaglio però) era stato già individuata dal Ris durante i sopralluoghi subito dopo l'omicidio di Chiara Poggi. A suo tempo questa "impronta", sul gradino zero delle scale interne della villetta di Garlasco, non venne giudicata utile alle indagini (così come tante altre) perché rientrava nelle chiazze di sangue dovute al trascinamento del corpo della vittima.
A Fanpage.it entra nel merito anche l'ex poliziotto Dario Redaelli, l'esperto di analisi della scena del crimine e consulente della famiglia Poggi: "Questa presunta impronta di scarpe venne valutata a suo tempo e io personalmente ne feci una valutazione. Avevo attribuito la traccia a una natura assolutamente differente rispetto a quella che invece viene oggi indicata".
Precisando che più che impronta sono "tre strisce parallele". Certo è che a suo tempo, "un po' tutte le tracce che vi erano sulle scale vennero considerate di scarso valore da un punto di vista investigativo perché purtroppo quella zona era stata interessata dal trascinamento del corpo di Chiara Poggi".
Perché ora si parla di questa impronta di scarpa
Ora questa "nuova" impronta potrebbe rientare nelle nuove indagini su Andrea Sempio. A valutare nuove ipotesi su dinamica e scena del crimine sarebbe la anatomopatologa Cristina Cattaneo, incaricata dai pm Stefano Civardi e Giuliana Rizza (titolari delle indagini) per una consulenza sulla scena del crimine. La dottoressa lo scorso ottobre aveva sottoposto all'Istituto di Medicina Legale in via Mangiagalli a Milano a una ispezione corporale l'indagato Andrea Sempio: gli aveva preso le misure di piedi, gambe, altezza e peso. Tutti dati che sarebbero poi da confrontare con le analisi fatte dal Ris di Cagliari concentrati a riposizionare al millimetro le tracce e impronte sulla scena del crimine. Ecco quindi che questa "impronta di scarpa" potrebbe rientrare nelle due nuove consulenze, quella del Ris è già stata depositata mentre quella della Cattaneo ancora no.
Al vaglio ci sarebbe anche una nuova ipotesi sulla ricostruzione dell'omicidio basandosi sulle ferite alla testa della vittima: si sta valutando la possibilità che Chiara Poggi possa essere stata colpita mortalmente quando era già sulle scale. L'assassino avrebbe poi risalito i gradini e si sarebbe fermato a vedere il corpo dall'alto.
Se venisse confermato tutto questo verrebbe completamente riscritto l'assassinio. A iniziare dal colpevole: perché se la dinamica fosse più articolata allora il killer ci avrebbe impiegato più tempo per uccidere la vittima. Insomma, non quello stabilito dai giudici nella sentenza di condanna ad Alberto Stasi.
Perché si parla di un collegamento tra l'impronta di scarpa e la traccia 33
Se tutto venisse confermato si farebbe sempre più concreta l'ipotesi di un processo per Andrea Sempio. Perché questa impronta – secondo appunta una nuova possibile dinamica dell'accaduto – sarebbe vicino all'impronta 33, ovvero la traccia parziale di una mano individuata sulla parete destra delle scale interne. La traccia 33 è stata associata all'indagato e dagli accertamenti fatti dal Ris finora non risulterebbe insanguinata. Sostiene il contrario invece una consulenza della difesa di Stasi e si attende ancora il parere degli inquirenti. Andrea Sempio sostiene che quell'impronta potrebbe averla lasciata quando lui e Marco Poggi – suo amico e fratello di Chiara – scendevano in una specie di scantinato, che si trovava in fondo alle scale, dove venivano custoditi i giochi. Resta il fatto che non essendo insanguinata l'impronta 33 sarebbe molto difficile da datare. Resta però anche il fatto che impronta 33 e quella parziale traccia forse di scarpa sono molto vicine: c'è un collegamento?
Per la difesa di Andrea Sempio non si tratta di nessuna impronta di scarpe. A Fanpage.it il consulente dell'Andrea Sempio Armando Palmegiani: "È inverosimile. In quella casa dopo l'omicidio sono entrati tutti tanto che i Ris hanno dovuto sequestrare circa 30 paia di scarpe nei loro accertamenti. Ora prendiamo un centimetro per due su un gradino e diciamo che è un'altra impronta quando ce ne sono decine sparse per la casa? Unica attendibile è la misura "Frau" (ovvero le impronte di scarpa numero 42 presenti 15 volte in casa e associate ad Alberto Stasi). Su quei gradini ci sono 61 impronte digitali, tra cui anche dei carabinieri".