video suggerito
video suggerito
Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Cosa aveva svelato l’autopsia sul corpo di Chiara Poggi e quali sono i dubbi oggi su ora e dinamica dell’omicidio

Oggi le certezze del medico legale che ha eseguito l’autopsia sul corpo di Chiara Poggi sono in discussione. Cosa aveva svelato l’esame eseguito poco dopo l’omicidio nella villetta di Garlasco e quali sono i dubbi 18 anni dopo?
A cura di Giorgia Venturini
46 CONDIVISIONI
Spetta ai giudici della Corte di Cassazione decidere se riaprire il giallo di Garlasco o assolvere in via definitiva Alberto Stasi, l’ex fidanzato di Chiara Poggi, uccisa il 13 agosto 2007. Lui, unico imputato, non sarà presente.
Chiara Poggi.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Chiara Poggi è morta in pochi minuti, non ha avuto il tempo di difendersi ed è stata colpita da un "corpo contundente" e di metallo. La si può riassumere così l'autopsia eseguita sul corpo della vittima del delitto di Garlasco avvenuto il 13 agosto del 2007 e per cui è stato condannato in via definitiva il fidanzato Alberto Stasi. Oggi però le certezze del medico legale Marco Ballardini, confermate anche negli anni successivi da colleghi, sono messe in dubbio. Così come ogni altro elemento (medico e non) del delitto dopo che la Procura di Pavia ha riaperto le indagini su Andrea Sempio, l'amico del fratello di Chiara Poggi indagato per la terza volta per omicidio in concorso con ignoti o con lo stesso Stasi.

Gli inquirenti hanno incaricato l’anatomopatologa Cristina Cattaneo per una nuova consulenza: la dottoressa è stata chiamata ad accertare (ancora una volta) le cause e la dinamica dell'omicidio esaminando l'autopsia e il luogo del delitto.

Ecco quindi che si torna a parlare dell'arma del delitto (mai trovata e che gli investigatori hanno associano a un martello, nonché l'unico oggetto che dopo il delitto manca dalla villetta di Garlasco), dell'ora del decesso e della possibilità che Chiara Poggi sia riuscita a difendersi. Stando all'autopsia però di dubbi ce ne sono pochi. Ma nel dettaglio cosa aveva svelato il dottor Ballardini nell'autopsia?

Leggendo le conclusioni dell'autopsia (depositata il 5 novembre del 2007), Chiara Poggi è morta a causa di una frattura che le ha sfondato il cranio. Ma sul corpo erano presenti "numerose lesioni contusive del capo e del viso". Per togliere tutti i dubbi su altre possibili lesioni il medico legale aveva scritto: "In merito alle restanti lesioni di carattere contusivo riscontrate nelle altre sedi corporee (arti superiori, arto inferiore sinistro, cresta iliaca destra), è da dire che queste non vengono a delineare quadri ‘specifici' in tema di colluttazione, quali graffi, afferramenti, etc. Esse, ugualmente, potrebbero essere espressione di caduta durante un possibile tentativo di ‘fuga'; ovvero di ‘sfregamento' o impatto sulla superficie del pavimento in corso di trascinamento nei locali adibiti a soggiorno e disimpegno; o ancora di scivolamento lungo la rampa di scale. Ciò vale specialmente per il complesso ecchimotico-escoriativo del braccio sinistro".

L'arma del delitto? Il medico dopo aver analizzato le varie ferite ha accertato che si tratta di un "corpo contundente non ben identificabile". E lo descrive così: l'oggetto ha una "stretta superficie battente; spigolo/i molto netto/i; presenza di punta, talora usata come tale. Anche la proprietà tagliente dello strumento sembra essere stata applicata come tale (palpebre). I dati emersi alla microscopia elettronica, appaiono suggestivi circa la natura metallica dello strumento, quanto meno nella sua componente battente". L'alta probabilità – data la compatibilità con le ferite – è caduta su un martello, che è anche ciò che i Poggi hanno detto mancare da casa dopo il delitto.

E ancora: sul cadavere non sono "manifestate lesioni tipiche da difesa". Il medico legale ha precisato che le ferite inferta alla vittima presuppongono "una sopravvivenza comunque non inferiore, all’incirca, alla decina di minuti". Chiara Poggi quindi – a differenza dei dubbi emersi in questi ultimi giorni – non ha avuto il tempo di difendersi e purtroppo è morta poco dopo: il suo corpo è stato trovato sulle scale interne della villetta di Garlasco. Ora si sta ipotizzando che la vittima abbiamo provato a difendersi e per questo l'orario del decesso sarebbe più tardi di quanto stabilito.

Il nodo che in 18 anni è stato più difficile da sciogliere è proprio quello legato all'ora del delitto. Il medico legale Marco Ballardini aveva riportato la seguente ora: "L’epoca della morte di Chiara Poggi si pone in un intervallo di tempo compreso fra le ore 10,30 e le ore 12 circa del 13.08.2007, con maggior centratura intorno alle ore 11-11,30". In questo orario i periti informatici, durante il primo grado di giudizio nel processo nei confronti di Alberto Stasi, avevano collocato il ragazzo a casa sua a scrivere la tesi. In primo grado quindi era arrivata l'assoluzione. L'orario però, a seguito di successivi accertamenti, è stato modificato.

I giudici durante gli altri gradi di giudizio hanno accertato che "il dispositivo elettronico del sistema di allarme dell'abitazione venne posto in funzione all'1.52 di notte e disattivato alle ore 9,12 del mattino. Chiara Poggi era ancora vestita con un indumenti estivi da notte e, verosimilmente, aveva da poco terminato la colazione. Nella stanza della televisione l'elettrodomestico era acceso, e le persiane delle finestre della casa erano chiuse". Quindi "la morte della ragazza" è stata collocata "nel lasso temporale immediatamente successivo alla disattivazione dell'allarme perimetrale avvenuto alle 9,12 di mattina". Quando Stasi non stava ancora lavorando alla tesi, così era arrivata la condanna.

46 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views