Cantiere Ponte Morandi, primo caso Covid positivo: 50 operai in quarantena

Sono stai messi in quarantena cinquanta operai che lavorano nel cantiere per la costruzione del nuovo Ponte Morandi, a Genova, dopo che un loro collega è risultato positivo al Coronavirus. La decisione è giunta quest'oggi dopo l'incontro avvenuto questa mattina in videoconferenza tra i costruttori e i sindacati: i 50 operai, compreso il lavoratore già risultato positivo, sono tutti della ditta Fagioli, una delle principali aziende al lavoro sul viadotto. Ora dovranno restare in quarantena per due settimane.
Cantiere Ponte Morandi rischia ora un forte rallentamento
Il consorzio PerGenova, in accordo con l’Asl, ha dato avvio a una sanificazione negli spazi comuni come docce, mense, spogliatoi e mezzi. Ieri all'annuncio del primo caso positivo il sindaco di Genova Marco Bucci aveva anche rassicurato tutti sulla prosecuzione dei lavori: "Come era prevedibile dalle statistiche si è verificato il primo caso positivo – le sue parole durante la conferenza stampa – sono in corso tutte le verifiche secondo le misure previste sulle persone che potrebbero venute in contatto con questa persona". Ora però il cantiere del Ponte Morandi rischia ora un forte rallentamento.
Sollevata campata di 100 metri e 1.800 tonnellate
Solo lo scorso 10 marzo era stata sollevata una campata da 100 metri e 1.800 tonnellate che sostituisce la parte di impalcato crollata il 14 agosto 2018, causando la morte di 43 persone. "In un momento tanto difficile per tutta l'Italia – aveva spiegato Alberto Maestrini, presidente di PerGenova – voglio ringraziare tutti coloro che, lavorando in modo instancabile, hanno reso possibile questo nuovo traguardo nella realizzazione del nuovo Ponte, dando ancora una volta una concreta testimonianza delle capacità dell'industria italiana". Ora i lavori, per forza di cose subiranno una battuta d'arresto.