Come funzionerà e per chi sarà la terza dose del vaccino Covid

"La previsione è che si vada verso una situazione endemica del virus SarsCoV2. Il tema dei richiami è all'attenzione ed è un'ipotesi allo studio: si sta valutando la durata della copertura immunitaria e stiamo inoltre monitorando le varianti del virus". Lo ha detto il presidente dell'Istituto superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, rispondendo a una domanda su un possibile ulteriore richiamo dei vaccini anti Covid nel corso della conferenza stampa di presentazione dei dati dell'ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di Regia. "Dobbiamo dunque essere pronti ad utilizzare eventualmente dei richiami, o in maniera estesa o per determinate categorie di persone", ha aggiunto l'esperto.
Per Anthony Fauci richiamo entro 12 mesi dalla seconda dose
Che sia dunque necessario un richiamo del vaccino anti Covid sta diventando ormai una certezza. Da mesi gli studiosi si stanno interrogando su questa possibilità, soprattutto in seguito alla circolazione di varianti del virus sempre più contagiose. Di ciò aveva parlato questa mattina anche il virologo americano Anthony Fauci, secondo il quale "un richiamo dei diversi vaccini anti-Covid sarà con tutta probabilità necessario almeno entro 12 mesi da quando si è ricevuta l'immunizzazione primaria, inclusiva della seconda dose". Per l'esperto americano, che ha sintetizzato l'opinione crescente tra molti colleghi e tra le stesse case farmaceutiche, "l'efficacia di questi vaccini non dura tutta la vita ma è di almeno 6 mesi e probabilmente ben di più, perciò ritengo che un ‘booster', ossia un richiamo rafforzante, sarà dovuto entro più o meno un anno dal primo".
La sperimentazione in Gran Bretagna
Addirittura la Gran Bretagna, che pochi giorni fa ha riaperto alberghi, bar e ristoranti, ha annunciato l’avvio della prima sperimentazione su vasta scala al mondo sull’efficacia di un terzo richiamo del vaccino anti Covid, in vista della possibile distribuzione generalizzata alla popolazione dall’autunno prossimo di una terza dose più specificamente calibrata sulle nuove varianti. L’iniziativa è stata illustrata a Downing Street dal ministro della Sanità, Matt Hancock, che ha rivendicato il ruolo da battistrada del Regno sul fronte della corsa vaccinale. Secondo la Bbc, nel trial, che coinvolgerà tremila persone, saranno usati vaccini aggiornati di Oxford-AstraZeneca, Pfizer-BioNTech e Moderna – già approvati dall’autorità di farmaco britannica – nonché di Novavax, Valneva, Janssen e Curevac che sono al momento in via di valutazione per l’uso generalizzato.