Cinzia Pinna, i Ris tornano nella tenuta di Ragnedda per nuovi accertamenti: oggi analisi anche sulla barca

Riprendono quest'oggi, mercoledì 8 ottobre, gli accertamenti dei Ris legati all'omicidio di Cinzia Pinna, la 33enne di Castelsardo scomparsa nel nulla l'11 settembre a Palau e trovata morta diversi giorni dopo nel terreno della tenuta di Emanuele Ragnedda, imprenditore reo confesso dell'omicidio.
L'autopsia ha evidenziato che Pinna è stata uccisa con tre colpi di arma da fuoco, mentre bisognerà ancora attendere per i risultati dei test tossicologici. Ragnedda avrebbe recentemente tentato di togliersi la vita in carcere ed è ora ricoverato nel reparto di Psichiatria di Sassari, mentre gli accertamenti proseguono per appurare la dinamica dei fatti e l'eventuale partecipazione di complici al delitto o all'occultamento di cadavere.

Ragnedda sostiene di aver fatto tutto da solo e ha "scagionato" durante la sua confessione il giardiniere 26enne di Milano che è stato visto in sua compagnia negli istanti in cui Pinna saliva nella sua auto nella sera dell'11 settembre.
Il giovane resta comunque indagato per occultamento di cadavere perché, allo stato dei fatti, vi sarebbero ancora elementi di indagine a suo carico da approfondire. Per questo motivo è stata analizzata anche la sua automobile nell'ambito degli accertamenti legati alle vetture.

Sotto la lente di ingrandimento degli investigatori è ovviamente finita anche la macchina di Ragnedda sulla quale, come attestano le immagini delle telecamere di videosorveglianza, è salita la 33enne dopo la serata nel locale di Palau.
Ora i Ris sono pronti a tornare nella tenuta dell'imprenditore 41enne per ulteriori rilievi e sottoporranno ad accertamenti anche l'imbarcazione di Ragnedda. Secondo quanto apprende Fanpage.it, non vi sarebbero per ora elementi che facciano pensare a un tentativo da parte dell'uomo di gettare il corpo della 33enne in mare, ma l'imbarcazione è stata comunque sequestrata per non lasciare nulla al caso.
La barca sarà ora setacciata in ogni suo angolo dai Ris che stanno cercando di ricostruire non solo gli attimi in cui si è consumato il delitto, ma anche cosa sia accaduto immediatamente dopo, quando Ragnedda ha cercato di nascondere il femminicidio. L'ipotesi è che il 41enne possa essere stato aiutato almeno da due persone.