CIE: nuove proteste a Bari. E a Ponte Galeria 15 ospiti dormono in cortile

Una nuova rivolta in un Cie italiano. Dopo quella di Roma, dove alcuni "ospiti" si sono cuciti la bocca per protesta contro le disumane condizioni di vita, una ventina di immigrati del Centro di Identificazione ed Espulsione di Bari hanno sfondato una porta di un'area della struttura ed hanno aperto alcuni manicotti dell’acqua, allagando i locali. Oggetto della contestazione la qualità del cibo fornito loro, a quanto pare piuttosto scadente. La protesta è stata interrotta quando ai "detenuti" è stato assicurato che la qualità dei pasti sarebbe stata migliore. Nel frattempo a Roma l'emergenza nel Cie di Ponte Galeria sembra essere rientrata. Mohammed Nouimy, uno dei portavoce della contestazione, spiega:"Ora che le istituzioni si sono mosse e la stampa ha parlato del nostro caso, proseguire la protesta è inutile. Stiamo cercando di convincere i 4 che hanno ancora le labbra cucite e gli oltre 10 ancora in sciopero della fame a smettere".
Intanto la scorsa notte – quella di Natale – 15 immigrati hanno deciso di dare vita a una nuova protesta, sempre di tipo pacifico, rifiutando di dormire nelle loro stanze e facendolo in cortile: "Con 5/6 coperte – ha spiegato il direttore del Centro Vincenzo Lutrelli – hanno dormito all’aperto. La situazione è stata per tutta la notte tranquilla. Hanno detto di non capire perché il centro di Lampedusa sia stato svuotato, mentre ciò non accade qui a Ponte Galeria". Sono sempre una trentina gli ospiti che rifiutano il cibo del centro, ma accettano quello offerto dai volontari ed assistenti della Cooperativa Auxilium.