Chi sono la madre e la compagna di Alessandro Venier: arrestate per averlo ucciso e fatto a pezzi

Si chiamano Marylin Castro Monsalvo e Lorena Venier e sono rispettivamente la compagna e la madre di Alessandro Venier, il cui corpo è stato trovato oggi diviso in tre pezzi e all'interno di un barile di calce in un'autorimessa di Gemona del Friuli, in provincia di Udine. Sono state arrestate con l'accusa di omicidio: avrebbero chiamato loro il 112. Stando alle prime informazioni, il delitto risalirebbe a qualche giorno fa, oggi 31 luglio la chiamata e il ritrovamento del cadavere. Le due donne sono state subito portate in caserma. Al momento però resta sconosciuto il movente dell'omicidio. Ma chi sono queste donne?
Lorena Venier è conosciuta a Gemona del Friuli perché lavora come infermiera all’ospedale del paese e formatrice oss. Ha 62 anni. La vittima non sarebbe mai stata riconosciuta dal padre, un uomo che, secondo quanto si apprende, sarebbe un cittadino straniero. È per questa ragione che Alessandro Venier portava il cognome della madre.
Marylin Castro Monsalvo invece è originaria della Colomba. E qui la vittima sognava di andare a vivere. Insieme avevano una bambina nata a gennaio, ora la piccola è stata affidata ai servizi sociali.
Il sindaco Roberto Revelant sulla vittima che che "lo conoscevo di vista ma c’era una certa differenza d’età e non lo vedevo da tempo. Sapevo che lavorava spesso all’estero". E poi il primi cittadino ha aggiunto: "A mia memoria, non è mai successa una cosa del genere qui. È un fatto gravissimo, straziante. Non conoscevo la vittima: mi hanno riferito che lavorava spesso all'estero. Non avendo mai avuto rapporti con questa famiglia, non so nemmeno che relazioni ci fossero tra madre e figlio. La coppia ha una bambina molto piccola, di pochi mesi che ora ha bisogno di ricostruirsi una vita. Tutta Gemona si stringe attorno a lei. Ce ne stiamo occupando, attraverso i Servizi sociali, con la massima attenzione, per garantirle sicurezza e un futuro dignitoso".
Sono in corso tutte le indagini del caso. Da quello che è emerso finora è che l'omicidio sia avvenuto al termine di una lite scoppiata per futili motivi. Non si sa in quale stanza della casa sia stato ucciso ma sicuramente – secondo quanto emerso dai rilievi – sarebbe stato fatto a pezzi e spostato solo dopo nel barile dell'autorimessa.