Chi è Domenico Lanza, indagato per la scomparsa di Daniela Ruggi e scarcerato dopo arresto per detenzione di armi

Domenico Lanza sarà presente in studio durante la puntata di "Chi l'ha Visto?", la trasmissione Rai condotta da Federica Sciarelli. Dopo essere uscito dal carcere in seguito all'arresto per detenzione illegale di armi, il 67enne sarà ospite del programma televisivo per dire la sua sulla scomparsa di Daniela Ruggi, la 31enne di Montefiorino sua amica della quale non si hanno notizie da settembre.
Il 67enne è l'unico indagato per la scomparsa della giovane e la sua iscrizione al registro degli indagati è avvenuta anche in seguito ad alcuni servizi televisivi durante i quali aveva mostrato di avere in auto la biancheria della 31enne. Nel corso dei mesi, nonostante le indagini a suo carico, non sono ancora emersi elementi che colleghino il 67enne soprannominato "lo sceriffo" alla sparizione di Ruggi. L'uomo sarà in trasmissione per difendersi dalle accuse a lui rivolte.
Chi è "lo sceriffo" indagato per la scomparsa di Daniela Ruggi
Domenico Lanza è noto a Montefiorino come "lo sceriffo", ha 67 anni ed è il principale indagato per la scomparsa della 31enne Daniela Ruggi. L'uomo ha dichiarato di essere stato tra gli ultimi a vedere Ruggi prima che facesse perdere le sue tracce e ha mostrato nel corso di un collegamento con la trasmissione Pomeriggio 5 alcuni capi di biancheria intima appartenenti alla 31enne. In seguito all'intervista, il 66enne è stato interrogato dai carabinieri in caserma.
Durante le prime settimane di indagini, diversi testimoni avevano raccontato di averlo visto più volte in giro con Daniela Ruggi, con la quale era solito pranzare anche in trattoria. Avevano destato preoccupazione, a detta di alcuni dipendenti del locale, le condizioni della 31enne, spesso con l'aria assente e vestita con abiti succinti. L'uomo però si è sempre difeso dichiarando di essere un buon amico della ragazza alla quale aveva anche regalato un vecchio cellulare.
L'arresto per possesso illegale di armi
L'arresto del 67enne è arrivato nel dicembre 2024 a 2 mesi dalla scomparsa di Ruggi. L'accusa non è legata alla vicenda della 31enne di Montefiorino: dopo l'interrogatorio disposto dalle forze dell'ordine e durante la perquisizione nell'abitazione dello sceriffo erano state trovate alcune armi illegalmente detenute.
Per questo motivo, il 67enne era stato condotto presso la casa circondariale Sant'Anna di Modena dove è rimasto per tre mesi in seguito al sequestro della sua abitazione per ulteriori accertamenti. L'uomo ha patteggiato per l'accusa di detenzione illegale di armi una condanna a 18 mesi che è stata sospesa.
Le verifiche sulle armi, infatti, avrebbero mostrato la loro scarsa pericolosità. Il fucile d'epoca è infatti risultato non funzionante. Le due pistole lanciarazzi rinvenute non erano state alterate, ma solo non denunciate e la polvere da sparo e le munizioni tenute in un ambiente umido erano di fatto state compromesse nella loro efficienza. L'unica vera arma era una pistola che però non veniva utilizzata da diversi anni.
Tutte le pistole rinvenute erano state lasciate in eredità dal padre, ex cacciatore. Lanza non le aveva mai regolarizzate.