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Omicidio Giulia Cecchettin

C’è chi scatta foto davanti alla casa di Filippo Turetta, il sindaco di Torreglia: “Chiediamo rispetto”

Il piccolo comune di Torreglia, in provincia di Padova, dove si trova l’abitazione della famiglia di Filippo Turetta, il 22enne accusato dell’omicidio dell’ex fidanzata Giulia Cecchettin e ora detenuto in carcere a Verona, sta diventando meta di un assurdo pellegrinaggio. Raccontano i residenti: “Fanno foto come se fosse il set di un film”.
A cura di Eleonora Panseri
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A sinistra Filippo Turetta, a destra il municipio di Torreglia.
A sinistra Filippo Turetta, a destra il municipio di Torreglia.
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La casa di Filippo Turetta "come il set di un film". È quanto raccontano i cittadini di Torreglia, il piccolo comune in provincia di Padova dove abita la famiglia del 22enne accusato dell'omicidio dell'ex fidanzata Giulia Cecchettin, che da alcune settimane stanno assistendo a un triste fenomeno.

Come raccontano infatti Il Gazzettino e il Corriere della Sera, in tanti hanno notato diverse persone cercare e fermarsi di fronte all'abitazione del giovane, attualmente detenuto nel carcere di Verona. Alcuni avrebbero scattato anche delle foto.

"Non si tratta solo di chi, passando davanti alla palazzina dove abitano i Turetta, volge lo sguardo in direzione della casa in questione. Più di qualcuno si avvicinaper scattare addirittura una foto. Proprio come fosse un posto dove hanno girato un film", ha raccontato un residente.

"Durante il weekend – conferma un commerciante della zona – si vedono spesso ciclisti di passaggio che cercano la casa dei Turetta. Li vedi proprio che seguono le indicazioni del navigatore impostato sul telefonino. Una volta davanti ai citofoni dell’entrata laterale della palazzina, guardano il campanello della famiglia di Filippo, dove, tra l’altro, c’è ancora il nome del nonno defunto. Scuotono la testa e se ne vanno".

Scene a cui le persone stanno assistendo, tra il preoccupato e l'allibito, fin dai primi giorni dell'omicidio della ragazza. "Stiamo diventando come Cogne", dicono alcuni, facendo riferimento all'assassinio di Samuele Lorenzi, il bimbo di 3 anni ucciso nel 2002 e  per il quale venne condannata la madre Anna Maria Franzoni. Infatti, il fenomeno sembra ripetersi ogni volta che accade una tragedia simile.

Era già successo anche con la villetta della famiglia Misseri ad Avetrana, la casa della strage di Erba, quelle di Novi Ligure e di Garlasco. Di fronte a questa situazione, anche il sindaco di Torreglia, Marco Rigato, ha deciso di lanciare un appello: "La comunità di Torreglia ha bisogno di tranquillità. È un momento drammatico che ha profondamente scosso i cittadini – spiega il primo cittadino – Tutti noi, ma soprattutto la famiglia Turetta, sentiamo il peso di questa eccessiva attenzione. Chiediamo dunque un po’ di rispetto".

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