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Causa da record dura mezzo secolo, giudice condanna lo Stato a risarcire 400 euro per ogni anno di ritardo

La causa civile tra Demanio e proprietari terrieri al Tribunale di Venezia si trascinava addirittura dagli anni ’70. Per la sentenza ci sono voluti 50 anni durante i quali molti protagonisti della vicenda sono deceduti o andati in pensione. Ora lo stesso Tribunale ha condannato lo Stato italiano a indennizzare i tre ricorrenti.
A cura di Antonio Palma
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Mezzo secolo, è quanto è durata una lunghissima causa civile al Tribunale di Venezia tra lo Stato italiano e alcuni proprietari terrieri per una disputa sui confini tra demanio marittimo e terreni privati che si trascinava addirittura dagli anni ’70. Un tempo infinito durante il quale le sentenze procedevano lentamente tra ricorsi e contro ricorsi mentre il mondo veniva letteralmente stravolto.

Un processo record che è troppo persino per la lentezza della giustizia italiana. A confermarlo ora sono stati gli stessi giudici che hanno condannato lo Stato italiano a indennizzare i proprietari di tre terreni con la somma di 400 euro per ogni anno di ritardo nell'emissione della sentenza.

Il processo durato 50 anni a Venezia

La causa addirittura partiva dalla tragica alluvione che colpì Venezia nel 1966 provocando l’inondazione di vaste aree di terreno agricolo. Alcuni anni dopo, nel 1973, l’amministrazione marittima avviò l’iter per delimitare nuovamente i confini tra la spiaggia demaniale e i terreni di proprietà privata ma alcuni proprietari contestarono le decisioni prese. Lo scontro diede l’avvio a una controversia legale che sicuramente nessuno si aspettava potesse durare fino al 2023.

Solo il 23 novembre 2023 infatti la Cassazione aveva messo fine alla causa dando ragione ai proprietari privati dei tre terreni, oggi ricadenti nel comune di Cavallino Treporti, e dando torto all'Agenzia del Demanio. Ci sono voluti 50 anni durante i quali ovviamente molti protagonisti della vicenda sono deceduti o andati in pensione, compresi gli avvocati.

Il risarcimento ai tre ricorrenti tra 4 mila e 12mila euro

Un caso davvero limite che ora, come scrive il Gazzettino, è stato condannato anche dalla Corte d'Appello di Venezia che ha imposto allo Stato italiano e in particolare al ministero della Giustizia di risarcire, per ogni anno di ritardo nell'emissione della sentenza, la somma di 400 euro a ogni proprietario interessato dalla causa. Nel dettaglio, le somme riconosciute ai tre ricorrenti vanno da 4.000 a 12.000 euro in base a ciascuna posizione.

L'ingiunzione di pagamento è stata decisa in applicazione della legge Pinto, che dà diritto a ottenere un risarcimento se un processo non è ragionevolmente lungo, e cioè supera i sei anni, tre in primo grado, due in secondo e uno nel giudizio di legittimità.

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