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Cassiere dell’Agenzia delle entrate fa la cresta sui versamenti allo sportello, spariti 56mila euro

Il dipendete dell’Ufficio dell’Agenzia delle entrate di Perugia, ora sospeso dal servizio, avrebbe versato solo parte dei soldi ricevuti dai contribuenti intascando il resto.
A cura di Antonio Palma
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Entrava in confidenza con i contribuenti che facevano versamenti periodici delle cartelle esattoriali all’agenzia delle Entrate, mostrandosi disponibile anche a fargli saltare la fila, ma li avrebbe spinti a pagare in contanti allo sportello dove lui era in servizio e così facendo avrebbe fatto la cresta sui pagamenti intascando ben 56mila euro in alcuni anni. È questa la pesante accusa nei confronti di un dipendente dell’Ufficio dell’Agenzia delle entrate di Perugia, ora sospeso dal servizio e indagato dalla Procura per il reato di peculato.

Il meccanismo, secondo l’accusa, andava avanti da tempo ma è stato scoperto solo quando uno dei contribuenti si è accorto che nelle ricevute risultavano sei euro in meno rispetto a quelli versati poco prima e così si è insospettito. Poco dopo infatti ha fatto un nuovo pagamento stando però attento all’importo sulle ricevute che infatti era inferiore di ben 81 auro, così è partita la segnalazione ai carabinieri che ha fatto scattare le indagini. L’uomo poi, insieme al commercialista, ha ricontrollato tutti i versamenti e scoperto che i soldi consegnati al dipendente erano molti di più di quanti ne risultavano sulle ricevute.

Con questa tecnica all’uomo sarebbero stati sottratti ben 18mila euro in pochi anni. In tutto però risulterebbero ben 56mila euro in meno nei versamenti consegnati all’indagato tra il 2012 e il 2020. L’uomo, destinatario di perquisizioni e indagini già nel 2020, è accusato di quasi un centinaio di episodi di peculato e di accesso abusivo alle banche dati. Nei suoi confronti il giudice aveva già disposto un sequestro preventivo su conti correnti bancari e immobili che il Riesame ha confermato rigettando il ricorso.

“Agenzia delle entrate-Riscossione ringrazia per il lavoro svolto la procura della Repubblica di Perugia e i carabinieri della Compagnia di Assisi, con cui ha collaborato in sede di indagine, e comunica di aver intrapreso ulteriori accertamenti interni – in attesa di ricevere i provvedimenti dell’autorità giudiziaria – che consentiranno di assumere ulteriori misure a tutela dell’ente” spiegano in una nota dall’ente.

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