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Caso Yara, la moglie di Bossetti: “Massimo è un uomo semplice e dolce”

La moglie di Massimo Bossetti è stata intervistata da Domenica Live: “Quando vedo Massimo mi dice: “Stai tranquilla, credimi, stammi vicino””.
A cura di D. F.
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Dopo aver parlato a Matrix qualche giorno fa, Marita Comi, moglie di Massimo Giuseppe Bossetti, ha rilasciato nuove dichiarazioni ai microfoni di Domenica Live parlando sempre dell'omicidio di Yara Gambirasio, delitto per il quale il marino è da mesi detenuto nel carcere di Bergamo. La donna ha rivelato che la sua famiglia ha ricevuto numerose aggressioni la scorsa settimana e che persino i figli sono stati presi d'assalto dalle curiosità dei cronisti: "Tante cose scritte su me e Massimo non sono vere". Marita Comi ancora una volta ha preso le difese del marito dicendosi convinta della sua innocenza: "Massimo è un uomo semplice, su di lui sono state dette tante falsità. Non è un calcolatore, in casa si è sempre dedicato ai figli, è dolce". La donna ha ribadito di vivere sotto la perenne pressione dei giornalisti che da mesi stazionano di fronte alla sua abitazione alla ricerca di una dichiarazione ed ha raccontato degli incontri in carcere con il marito, che più volte le avrebbe detto: "Stai tranquilla, credimi, stammi vicino".

Nei giorni scorsi Marita Comi aveva deciso di rompere gli indugi e parlare davanti alle telecamere. Intervistata da Matrix aveva detto: "Hanno preso un abbaglio, mio marito è innocente”. "Sostengo e confermo che mio marito è innocente, dopo tutto quello che è successo hanno preso un abbaglio e l’assassino è ancora in giro”. La donna ha anche ricordato il momento in cui il marito è stato arrestato: “Dalla faccia era sconvolto. Lui è muratore, stava gettando la soletta, era nel bitume fresco, non poteva scappare. L’hanno ammanettato subito e gli hanno detto: non parlare, non dir niente, non guardarci in faccia”. La Comi ha quindi rivelato un dettaglio rimasto a lungo inedito: "Alcuni carabinieri con il telefonino fecero una foto con mio marito, mentre era appena stato rinchiuso in cella. Non so perché, forse per vantarsi di aver preso il killer di Yara. Me lo ha raccontato lui alcuni giorni dopo, ancora molto scosso per questo fatto”.

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