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Delitto di Avetrana: l'omicidio di Sarah Scazzi

Caso Scazzi: Cosima Serrano e Sabrina Misseri restano in carcere

Nessun cambio di rotta per ciò che concerne il delitto di Sarah Scazzi: gli inquirenti hanno rigettato il ricorso per la custodia cautelare di Cosima e Sabrina Misseri. Sarebbero proprio le due donne, le responsabili dell’omicidio della quindicenne di Avetrana.
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cosima sabrina
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Niente da fare, per le due donne di casa Misseri, indagate nell'omicidio di Sarah Scazzi, le porte del carcere  di Taranto restano chiuse. Il tribunale del riesame di Taranto ha respinto i ricorsi dei legali di Cosima Serrano e Sabrina Misseri contro l'ordinanza di custodia cautelare. La linea degli inquirenti, dopo questa decisione, avvenuta  a seguito di una lunga Camera di Consiglio che sarebbe durata circa 3 ore, pare netta. Secondo gli inquirenti che indagano sull'omicidio della quindicenne di Avetrana, dunque, le responsabilità dell'omicidio sarebbero da spartirsi tra la mare Cosima e la figlia Sabrina.

Così ha commentato le decisione il legale Francesco De Jaco che difende Cosima: "Prendiamo atto della decisione e adesso presenteremo ricorso in Cassazione. […]Speriamo che nelle fasi successive ci sia equilibrio, soprattutto speriamo che in quella sede siano approfonditi bene sogni, dichiarazioni e interpretazioni."

Secondo quanto è oramai noto, infatti, gli inquirenti ritengono che ad uccidere Sarah Scazzi sia stata la cugina Sabrina, probabilmente a causa della gelosia morbosa che nutriva nei confronti di Ivano, recentemente ascoltato dalla Procura per alcune spiegazioni sugli sms che inviava alla ventiduenne. Alla madre Cosima, invece, sarebbe imputato il concorso morale nell'omicidio della nipote, per aver assistito, senza opporsi alla furia della figlia. Secondo i giudici, invece, a Michele Misseri sarebbe spettato un ruolo secondario nell'intera vicenda. Il contadino di Avetrana sarebbe entrato in scena, soltanto dopo l'uccisione, quando le due manifestarono l'intenzione di far sparire il cadavere della piccola Sarah.

Non è quanto afferma lui, il diretto interessato, che da quando è stato scarcerato non fa altro che proclamarsi colpevole. Pare non darsi pace perché dice, che al momento, in carcere ci sono due innocenti. Ha più volte minacciato di suicidarsi e ha mimato in tv le fasi della orrenda sepoltura di Sarah ma ormai nessuno sembra più crederlo. Intanto, dopo che soltanto qualche giorno fa davamo notizia del fatto che Sarah fosse stata vista  in macchina con Cosima il giorno della scomparsa, domani il Tribunale del riesame dovrà esaminare l'appello proposto dalla Procura contro la decisione del gip Rosati, di non indagare Cosima per il reato di sequestro di persona.

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