Caso Ruby: soldi per falsificare la data di nascita, due italiani in missione nel Marocco

Pagato per anticipare la data di nascita di Ruby Rubacuori – al secolo Karima el-Mahroug – di due anni, in modo da farla apparire maggiorenne quando prese parte per diverse volte ai festini del bunga bunga di Arcore e villa San Martino per cui il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, è stato rinviato a giudizio con l'accusa di concussione e prostituzione minorile. È questo lo scoop in esclusiva per Il Fatto Quotidiano, che pubblica l'intervista al funzionario dell'anagrafe marocchina avvicinato da due misteriosi italiani che gli offrirono ingenti somme di denaro per falsificare il certificato di nascita di Ruby. La donna, però, ha rifiutato i soldi e ha deciso di raccontare tutto al quotidiano italiano.

Accade un mese fa, quando i due italiani si presentano all'ufficio dell'anagrafe di Fkih Ben Salah accompagnati da un interprete marocchino. Volevano modificare i dati di nascita di Karima el Mahroug. Il piano proposto dagli italiani era quello di sostituire il documento della giovane con un altro, nascondendo il registro pubblico delle nascite. In questo modo, invecchiando Ruby di due anni, il reato di prostituzione minorile – e forse anche quello di concussione – sarebbero decaduti e il processo contro Silvio Berlusconi sarebbe finito in poco tempo con l'assoluzione.

I contraffattori speravano di corrompere la funzionaria dell'anagrafe con qualche migliaio di euro, che in un posto così povero del Marocco possono essere una montagna d'oro. Ma la donna non si è lasciata corrompere e non ha alterato i documenti di nascita di Ruby. I due volevano cambiare l'anno di nascita, trasformando il 1992 in 1990. L'anagrafe marocchina non è informatizzata e i registri sono tutti compilati a mano. Per farlo, i due avrebbero proposto alla donna una “somma importante”. Era l'inizio di febbraio, proprio in quei giorni Silvio Berlusconi andava per le stanze del Parlamento dichiarando che Ruby era maggiorenne e che lui possedeva le prove. Chissà perché poi non ha più esibito queste prove schiaccianti. I legali del Presidente del Consiglio sembrerebbero intenzionati a denunciare Il Fatto Quotidiano e sottolineano la totale estraneità di Berlusconi alle vicende raccontate dal quotidiano diretto da Padellaro.