video suggerito
video suggerito
Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Caso Garlasco, il DNA di “Ignoto 3” nella bocca di Chiara Poggi non è frutto di contaminazione

Le analisi sul Dna “Ignoto 3” trovato sul corpo di Chiara Poggi escludono la contaminazione da parte di tecnici o investigatori. La Procura di Pavia invita alla cautela: “Nessuna ricostruzione è ufficiale senza comunicati”.
A cura di Davide Falcioni
332 CONDIVISIONI
Chiara Poggi
Chiara Poggi
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

"Ignoto 3", il profilo genetico isolato sul tampone oro-faringeo effettuato sul corpo di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007, non è frutto di una contaminazione. Secondo quanto riportato dal Corriere della Sera, le analisi più recenti avrebbero escluso l'ipotesi di un "inquinamento" del reperto. Una svolta importante che potrebbe rafforzare l'ipotesi investigativa seguita dalla Procura di Pavia nell’ambito della nuova inchiesta.

Il Dna Y947, sigla con cui è stato catalogato il tracciato biologico, non corrisponde ai profili genetici di investigatori, medici legali o altri tecnici che entrarono in contatto con il corpo della vittima all’epoca dell’omicidio. Le verifiche hanno coinvolto oltre trenta soggetti – tutti presenti durante le prime fasi dell’indagine – e i risultati sembrerebbero sgombrare il campo da sospetti di contaminazione accidentale.

Il caso, concluso nel 2015 con la condanna definitiva di Alberto Stasi, è stato riaperto a seguito di nuovi elementi raccolti dalla Procura. Al centro delle nuove indagini, l'incidente probatorio disposto per analizzare il tampone effettuato su Chiara Poggi. Il reperto – una garza – è stato affidato alla genetista Denise Albani, che ha individuato cinque differenti profili genetici: tre risultati illeggibili, uno attribuito con un’affidabilità del 99% a Ernesto Gabriele Ferrari, assistente del medico legale che eseguì l’autopsia, e infine il cosiddetto "Ignoto 3".

Il profilo di "Ignoto 3", in parte compatibile e in parte divergente da quello di Ferrari, è quello che desta maggiore interesse investigativo. Non appartiene né ad Alberto Stasi né ad Andrea Sempio – quest’ultimo attualmente unico indagato nell’inchiesta con l’ipotesi di omicidio in concorso – e ha spinto la Procura a estendere i controlli per escludere ogni eventualità di contaminazione esterna.

Le recenti analisi sembrano aver escluso in maniera netta che il profilo genetico appartenga a soggetti del personale medico, forense o investigativo. Resta tuttavia aperta la pista dell'"inquinatore", che potrebbe aver involontariamente lasciato il proprio Dna sul reperto in una fase successiva. Anche questa ipotesi, però, è oggetto di verifica e potrebbe essere esclusa nelle prossime settimane. Se nessuna delle due spiegazioni trovasse conferma, resterebbe in campo l’ipotesi più pesante: che il Dna appartenga direttamente all’autore dell’omicidio o a un complice, come sostenuto dalla ricostruzione della Procura.

Intanto in un momento in cui l’interesse mediatico intorno al caso è tornato altissimo, il Procuratore di Pavia, Fabio Napoleone, ha preso una netta posizione contro le ricostruzioni fornite da opinionisti e consulenti televisivi: "Dato il continuo attribuire alla Procura di Pavia valutazioni, ricostruzioni, attività in corso e persino stati d'animo, ritengo necessario chiarire quanto segue: i magistrati titolari delle indagini, che aggiornano costantemente il procuratore sull'accuratezza delle verifiche condotte, si esprimeranno ufficialmente solo al termine delle attività, adottando le decisioni necessarie".

Una nota ferma che si conclude con un monito preciso: "Qualsiasi interpretazione proveniente da soggetti estranei all'Ufficio, in assenza di comunicati ufficiali, genera solo confusione, dando vita a discussioni fittizie in cui consulenti, esperti e opinionisti commentano su ipotetiche scelte della Procura basate su congetture. Perciò ogni riferimento alla Procura di Pavia, anche quelli recentemente diffusi, deve considerarsi infondato, se non supportato da comunicazioni ufficiali".

332 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views