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Bartolomeo Gagliano condannato ad altri 10 mesi dopo l’evasione dal carcere

L’uomo è stato condannato per violazione delle norme sulle armi e falsificazione dei documenti. L’ex serial killer era evaso dal carcere di Genova la scorsa settimana.
A cura di D. F.
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Credeva di farla franca, evadendo dal carcere Marassi di Genova perché non sopportava più di vivere in cella. Invece Bartolomeo Gagliano, il serial killer catturato in Francia venerdì scorso dopo essere fuggito dal carcere ed aver approfittato di un permesso premio per buona condotta, in cella dovrà restarci più di quanto previsto proprio a causa della sua "bravata". L'uomo, infatti, è stato portato in tribunale a Nizza e processato per violazione delle norme sulle armi e falsificazione dei documenti. Il pubblico ministero aveva chiesto 2 anni, la difesa di fare decadere le accuse. Alla fine il giudice ha deciso per 10 mesi da trascorrere nel carcere di Aix en Provence, ma Gagliano ne trascorrerà molti meno, perché nel giro di un mese dovrebbe essere estradato in Italia.

L'uomo, come ricorderete, era evaso mercoledì scorso. Si trovava a Savona in permesso premio quando, alle 6 del mattino, ha sequestrato un panettiere e – puntandogli addosso un'arma da fuoco – lo ha costretto a trasportarlo a Genova, per rientrare in carcere. Strada facendo però ha cambiato idea e deciso di fuggire perché non riusciva più a vivere in cella. Maurizio Ravelli, l'uomo rapinato per qualche ora, ha raccontato la dinamica degli eventi: "Quell’uomo mi ha assalito di sorpresa, mi ha detto di salire in macchina, di mettergli le borse con i vestiti nel portabagagli della mia auto”. Il panettiere non ha potuto rifiutare di eseguire l’ordine, impartito puntandogli addosso una pistola. Così si è messo alla guida della sua Fiat Panda in direzione di Genova: “Gagliano era molto agitato. Mi ha detto solo di essere un detenuto che doveva tornare in carcere. E che non ce la faceva più, non ci voleva ritornare. Non sapevo che fosse un serial killer, un pluriomicida evaso”. “All’inizio – prosegue l’uomo – diceva solo: sali, scendi, gira di qui. E accompagnava le parole con il movimento di quella pistola”. L’arma, infatti, è stata puntata alla sua testa per tutta la durata del viaggio.

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