Bambino di 18 mesi in overdose da cocaina: chiesti 6 mesi di carcere per il padre

Era il dicembre del 2011 quando un bambino di appena 18 mesi venne ricoverato in condizioni drammatiche all'ospedale di Palermo: al piccolo, durante la visita dei pediatri, furono riscontrati lividi e graffi oltre a segni di bruciatura sulle manine, mentre nelle urine venne trovata una concentrazione di cocaina tale da far temere l'overdose. Ebbene, mentre la madre è stata condannata nel 2014 a tre anni per il padre oggi il pubblico ministero Ennio Petrigni ha chiesto la condanna a sei mesi per maltrattamenti e lesioni. Entrambi, tossicodipendenti, avevano lasciato tracce di stupefacenti su un tavolo ed i figli ne avevano ingerito una piccola parte. La madre, secondo il pm, avrebbe colpito ripetutamente alla testa e al volto il bimbo e lasciando che i fratelli gli provocassero, per gioco, bruciature sulle mani, graffi e lesioni traumatiche.
D'altro canto anche il referto medico parlò chiaramente – riferendosi al piccolo – di “aspetto estremamente sofferente, cute fredda e pallidissima, turgore cutaneo ridotto, ecchimosi multiple in volto, lesioni crostose palpebra destra, ecchimosi lobo destro, abrasione al collo, lesioni circolari, una di due centimetri di circa due centimetri, e un’altra circolare di 1,5 centimetri sulla mano destra”. I genitori, interrogati dalla polizia, fornirono una versione dei fatti inverosimile: la madre raccontò che il piccolo era caduto dal seggiolone e che le bruciature alle manine gliele aveva procurate il fratellino di appena due anni e mezzo con un accendino. A vuotare il sacco alla polizia fu il compagno della donna, che raccontò le continue violenze della madre sui bambini.