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Andreea Rabciuc morta a Jesi

Andreea Rabciuc, oggi la fiaccolata a Jesi per ricordarla, la madre: “Anche questa è violenza sulle donne”

Questa sera la fiaccolata in ricordo di Andreea Rabciuc, la 26enne scomparsa due anni fa a Jesi e trovata morta in un casolare.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Un lungo corteo per le vie del centro per ricordare Andreea Rabciuc, la 27enne di origini romene scomparsa il 12 marzo 2022 a Jesi. Ad organizzarlo è stata Georgeta Rabciuc, la mamma della 26enne scomparsa dopo una lite con il fidanzato Simone Gresti. Questa sera, 12 marzo, si terrà una fiaccolata per le vie del centro di Jesi alla quale sono invitati tutti gli amici della 26enne e la cittadinanza.

Andreea Rabciuc è stata trovata morta il 20 gennaio in un casolare di Castelplanio situato poco lontano dal luogo della scomparsa. La giovane, allontanatasi il 12 marzo del 2022, sarà celebrata a distanza di due anni con una fiaccolata per le vie del centro. L'evento è inoltre finalizzato a chiedere giustizia e riflettori ancora accesi sul caso che da poco è tornato al centro della cronaca con il ritrovamento del corpo della ragazza. Unico indagato per omicidio volontario e istigazione al suicidio resta per ora Simone Gresti, l'allora fidanzato di 44 anni.

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La fiaccolata vedrà anche momenti di ricordo e di preghiera e partirà dall’Arco Clementino fino a piazza Federico II con l'attraversamento del centro. La fiaccolata inizierà alle ore 21. "L’intento – ha fatto sapere la mamma della 26enne – è quello di ricordare mia figlia nel secondo anniversario della sua scomparsa. Con questo evento, chiediamo inoltre a gran voce uno stop alla violenza sulle donne, perché anche nel suo caso è ciò di cui si tratta".

Nel frattempo, la Procura di Ancona indaga sulla verità e sul misterioso ritrovamento del corpo a distanza di diversi anni dalla scomparsa. Il casolare di Castelplanio, infatti, era stato già perquisito pochi giorni dopo l'allontanamento della 26enne, ma nessun corpo era mai stato ritrovato. Andreea si trovava a una festa con l'ex fidanzato e alcuni amici e dopo una lite, si sarebbe allontanata senza cellulare.

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A trattenere lo smartphone della 26enne, stando ai racconti degli amici della 26enne, sarebbe stato proprio Gresti. Il 44enne si sarebbe rifiutato di restituire il telefono alla fidanzata, insistendo per "controllare la sua casella dei messaggi". Secondo gli amici della coppia, i due erano soliti litigare per questioni relative alla gelosia. Gresti si era mostrato spesso e volentieri geloso e ossessivo nei confronti della 26enne.

Accanto allo scheletro di Andreea è stato trovato un messaggio scritto a mano con un pennarello su una trave in legno. Nel messaggio, la ragazza citava Simone (pur senza fare riferimento diretto al suo nome) e affermava che, se avesse avuto con lei il cellulare, avrebbe chiamato la madre.  Su quell’ultimo messaggio che suona come un testamento stanno lavorando gli esperti del Ris dei Carabinieri di Roma, per decifrare se sia stato scritto effettivamente di Andreea.

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