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News sull'omicidio di Alice Scagni a Genova

Alice Scagni uccisa dal fratello per motivi economici, lui condivideva il suo rancore sui social

Alice Scagni è stata uccisa dal fratello con 17 coltellate dopo una lite familiare. La donna aveva detto al fratello di non poterlo più sostenere economicamente. Da tempo l’uomo condivideva il suo rancore sui social.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ha ucciso la sorella Alice Scagni con almeno 17 coltellate. Alberto Scagni, 42 anni, avrebbe agito al termine di una lite familiare per poi fuggire verso la scogliera di Quarto, dove è stato raggiunto dai poliziotti. Il tutto, secondo quanto confermato da fonti investigative a Fanpage.it, sarebbe avvenuto in strada, in via Fabrizi a Quinto, nel levante di Genova. La 34enne mamma di un bimbo di neppure due anni aveva da tempo rapporti tesi con il fratello. Lui, disoccupato residente a Sampierdarena, condivideva tutti i dettagli della sua vita sui social network. Tra i vari post, diverse foto della sorella.

Secondo gli inquirenti, Scagni avrebbe agito per motivi economici. L'uomo infatti aveva iniziato a chiedere spesso denaro ai familiari. Il 42enne era affetto da una mania persecutoria: era convinto che qualcuno lo spiasse ed era sicuro che vi fosse un complotto ai suoi danni. Il tutto era riportato sul suo profilo Facebook, ancora aperto al pubblico. In uno dei suoi post chiedeva pubblicamente a un'utente il numero di telefono di una persona che riteneva essere scomparsa. "Sei strano" aveva risposto la donna. A quel commento lui non aveva mai risposto.

Nelle ultime settimane aveva condiviso diversi selfie e nella didascalia aveva fornito più volte l'indirizzo di casa. In una delle ultime foto di Alberto Scagni, è possibile vedere sullo sfondo un coltello e una mazza da baseball. Potrebbe essere una vera e propria pista lasciata per permettere la ricostruzione del suo piano e dell'omicidio. Nella giornata di ieri, diverse ore prima dell'omicidio, scriveva su Twitter: "Cose difficili nella vita: rispondere sì oppure no. Me lo segno? Ma sì. Ho appena fatto una cosa difficile".

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Un'altra foto che potrebbe essere indicativa di un piano già condiviso online è stata postata su Facebook il 22 aprile scorso. Nella didascalia scriveva: "Perché usare una maschera quando hai un cappuccio?". Secondo le prime informazioni sul caso, al momento dell'omicidio l'uomo avrebbe agito proprio con un cappuccio calato sul volto. Nel mese di marzo Scagni aveva postato una foto con la sorella risalente al giorno del matrimonio della 34enne. “Questa (in cui potete ammirare una donna che si sta per sposare e un mix tra un narcos, daredevil, ed un ubriaco) è l’unica foto del matrimonio di mia sorella che per adesso si è degnata di mandarmi. Forse perché nelle altre sono ancora più brutto? Non mi stupirebbe. Di essere più brutto. Ma dubito sia il motivo. E sono passati anni, peraltro" scriveva in tono polemico.

Alice si era sposata nel 2018 e aveva un figlio di neppure due anni. Alcuni giorni prima dell'omicidio, Scagni avrebbe bruciato la porta di casa della nonna che abita nello stesso palazzo del nipote a Sampierdarena. Si ritiene che l'uomo possa aver agito per vendetta in seguito a una richiesta di denaro che la donna non aveva potuto soddisfare. Nella giornata di ieri, poco dopo l'omicidio, la stessa anziana ha indirizzato gli agenti verso il nipote. Da giorni Scagni stava creando problemi al condominio: negli ultimi tempi aveva avuto problemi psicologici e di dipendenza dall'alcol. Alice Scagni era stata l'unica ad averlo aiutato nei mesi precedenti, ma negli ultimi tempi gli aveva detto di non poterlo più sostenere economicamente.

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