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Omicidio a Gemona

A che punto sono le indagini su Alessandro Venier, ucciso e fatto a pezzi dalla mamma e dalla compagna

Serviranno 60 giorni per i risultati dell’autopsia sul corpo di Alessandro Venier, ucciso e fatto a pezzi dalla mamma e dalla compagna a Gemona. I tempi per l’analisi del bidone nel quale era stato occultato il corpo, invece, saranno più lunghi. L’avvocato di Maylin Castro Monsalvo a Fanpage.it: “Nel bidone c’era ancora della calce. Maylin? Non sarà sentita fino a quando non ci saranno condizioni necessarie”.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Ci vorranno 60 giorni per i risultati dell'autopsia svolta sui resti di Alessandro Venier, il 35enne ucciso e fatto a pezzi dalla mamma,Lorena Venier, e dalla compagna, Maylin Castro Monsalvo.

Insieme all'autopsia, le cui prime evidenze sono già state rese pubbliche, sono stati svolti i rilievi dei Ris nella villetta familiare di Gemona. Sono state effettuate anche le analisi sul bidone nel quale erano stati occultati i pezzi del cadavere del 35enne. L'attesa per i risultati non è quantificabile secondo l'avvocato Federica Tosel, che si occupa della difesa di Castro Monsalvo. 

"I Ris si prenderanno tutto il tempo necessario – ha sottolineato Tosel -. Hanno effettuato i rilievi richiesti e alcuni prelievi di materiale. All'interno del bidone vi era probabilmente ancora della calce. Analizzeranno i reperti secondo priorità, bisognerà attendere un po' per capire cosa ne verrà fuori. Allo stesso modo è stata fatta l'autopsia ma in questo caso i tempi sono più definiti: circa 60 giorni con l'idea di non chiedere ulteriori proroghe. Potrebbe servire qualche giorno in meno, ma lo scopo è quello di non allungare i tempi sull'esame autoptico"

Alessandro Venier (Facebook).
Alessandro Venier (Facebook).

Nel frattempo Lorena Venier e Castro Monsalvo restano recluse. La donna di origini colombiane si trova nella casa protetta della Giudecca, nella sezione Icam (Istituto a Custodia Attenuata per Madri). Non è ancora stata sentita dal pubblico ministero, spiega l'avvocato.

"Non lo sarà fino a quando non ci saranno le condizioni per farlo – ribadisce a Fanpage.it -. L'ho incontrata nella giornata di sabato, l'equilibrio psicofisico non è dei migliori. Più in generale, l'interrogatorio di un indagato è una facoltà e in questo momento le condizioni necessarie non ci sono neanche dal punto di vista processuale". Le parole di Castro Monsalvo, ha ribadito l'avvocato, potrebbero essere fondamentali per definire i contorni del caso e per questo è necessario "che vi siano tutte le condizioni utili per essere sentita dal pubblico ministero".

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