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Attentati Sri Lanka, sale a 321 il numero dei morti: 45 sono bambini

Sale a 321 il bilancio delle vittime degli attentati in Sri Lanka del giorno di Pasqua: decine di persone sono state arrestate ed è stato indetto lo stato d’emergenza.
A cura di Davide Falcioni
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E' di 321 morti – 45 dei quali sono bambini – il bilancio, da considerare ancora provvisorio, della serie di attentati che hanno insanguinato lo Sri Lanka nel giorno di Pasqua: a renderlo noto sono state le autorità del paese, specificando che i feriti sono 500 e che molti versano in gravi condizioni. Per oggi è stata indetta una giornata di lutto nazionale in occasione dei funerali per i caduti della chiesa di Katuwapitya a Negombo, pochi chilometri a nord di Colombo. Lo stato di emergenza, che ha assegnato alla polizia e ai militari poteri speciali, è entrato in vigore a mezzanotte (le 20,30 di ieri in Italia), e consentirà alle forze dell'ordine di arrestare i sospetti anche senza l'autorizzazione di un tribunale.

Nel frattempo continuano le indagini ed è salito a 40 il numero delle persone detenute perché sospettate di essere vicine al gruppo jihadista locale considerato responsabile degli attacchi esplosivi. In manette anche anche l'autista di un furgone che sarebbe stato utilizzato dai kamikaze e il proprietario di un edificio dove alcuni di loro vivevano. Tra i fermati ci sarebbe anche un cittadino siriano, e ciò farebbe pensare che il gruppo islamista locale possa aver ricevuto “sostegno internazionale”. Si ritiene infatti improbabile che una "piccola organizzazione" sia riuscita ad effettuare attentati suicidi coordinati senza aiuti esterni. L'ufficio del presidente Maithripala Sirisena ha dichiarato che c'era stato un allarme all'intelligence che "i gruppi terroristici internazionali" erano "dietro i terroristi locali".

Stando a quanto emerso dalle indagini ci sarebbe un gruppo jihadista locale, il National Thowheed Jamath, dietro gli attentati di Pasqua, quando sei esplosioni sono avvenute simultaneamente nella mattinata, e altre due più tardi, colpendo tre chiese, tre hotel di lusso e un piccolo albergo. Secondo le autorità dello Sri Lanka sono stati sette i kamikaze impiegati e il gruppo estremista locale avrebbe agito con l'aiuto di una rete internazionale. E' stata aperta anche un'inchiesta sul perché non siano state prese maggiori precauzioni da parte della polizia dopo un avvertimento dell'11 aprile quando "un'agenzia di intelligence straniera" aveva riferito che l'NTJ aveva pianificato attacchi suicidi contro le chiese.

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