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Attende 5 ore in pronto soccorso per la moglie, avvocato filma tutto e viene arrestato

L’episodio denunciato dallo stesso legale siciliano, poi denunciato dalla polizia per molestie a persone e interferenze illecite nella vita privata. L’avvocato ha annunciato un esposto ma dall’ospedale palermitano ribattono annunciando una querela per violazione della normativa sulla privacy e diffamazione.
A cura di Antonio Palma
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Dopo 5 ore di attesa al pronto soccorso con la moglie in codice giallo, avrebbe iniziato filmare la scena raccogliendo anche le proteste di altri pazienti in attesa da ancora maggior tempo. Per questo un avvocato siciliano sarebbe stato fermato dalla polizia e portato via in commissariato in manette. A raccontare la vicenda  che risale alla scorsa domenica, giorno dell'Epifania, è stato lo stesso legale annunciando  un esposto in cui racconterà ciò che ha subito nei dettagli. Tutto si sarebbe svolto nel pronto soccorso del Presidio Ospedaliero Villa Sofia di Palermo dove, dopo ore di attesa in astanteria, alcuni dei presenti avrebbe cominciato a protestare. Da qui la decisione del legale di fare alcuni video di quello che succedeva. A quel punto è intervenuto un vigilante che gli ha chiesto di smettere ma al suo rifiuto è stata chiamata la polizia.

A questo punto l'uomo sarebbe stato condotto in commissariato dove contro di lui è scattata la denuncia per molestie a persone e interferenze illecite nella vita privata. L'avvocato sostiene che la moglie, entrata alle 14,57, ha avuto assegnato il codice giallo ma sarebbe rimasta più di cinque ore in attesa senza essere visitata per poi andarsene. Il legale aggiunge che vi erano persone col codice giallo che attendevano anche da dieci ore e che avevano cominciato a protestare. Sul caso, la questura del capoluogo siciliano fa sapere che vi sono "approfondimenti in corso".  Del caso è stato informato anche il commissario straordinario dell'ospedale Villa Sofia a Palermo, Walter Messina, che dopo la denuncia pubblica fatta dal legale palermitano, sta valutando una denuncia. "Ho chiesto al primario del Pronto soccorso una relazione sui fatti. Una volta esaminati i fatti per come rappresentati mi riservo di querelare per violazione della normativa sulla privacy e diffamazione" ha spigato il manager.

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