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L'omicidio Meredith Kercher

Amanda Knox: “Vorrei incontrare i genitori di Meredith”

La ragazza resterà a Seattle e non parteciperà al processo di Appello del 30 settembre a Firenze. E ripete: “Sono innocente, non ci sono tracce della mia presenza nella stanza dove è stato commesso l’omicidio”.
A cura di Biagio Chiariello
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Nell'attesa del nuovo processo d’appello a Firenze che si aprirà il 30 settembre, al quale lei non parteciperà personalmente in quanto resterà spettatrice da Seattle, Amanda Knox è tornata a parlare del caso dell'omicidio di Meredith Kercher affermando che vorrebbe incontrare i genitori della ragazza inglese ammazzata a Perugia nella notte del 1º novembre 2007. Intervista dal settimana Oggi, la ragazza conferma la sua intenzione di non voler più tornare in Italia, dopo che la sentenza di assoluzione è stata annullata dalla Corte di Cassazione: ”Non ho più niente là, anni di terapia non mi hanno aiutato, neppure scrivere un libro mi ha liberato. Starei molto meglio solo se il giudice ammettesse di avere sbagliato”.

Il settimanale si è recato direttamente negli USA per intervistare Amanda: “Vorrei incontrare la famiglia della mia amica Meredith. E andare sulla sua tomba senza “impormi” sul dolore dei suoi genitori: spero di incontrarli a metà strada…”, ha detto. A chi ancora la ritiene colpevole dell’omicidio di Meredith domanda: “Come posso essere colpevole visto che non ci sono tracce della mia presenza nella stanza dove è stato commesso l’omicidio?”. E poi dice di avere “massima fiducia nella giustizia italiana, ecco perché sto qua a combattere ancora”.

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