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Nel 2020 scende il tetto al contante: a quanto ammontano le multe per chi lo sfora

Al momento il limite ai pagamenti con contante, fissato dalla Legge di stabilità e introdotto nel 2016 dal governo di Matteo Renzi, rimane a 3mila euro. Ma non per molto ancora, e il 2020 sarà l’anno in cui bisognerà fare attenzione all’utilizzo delle banconote. Se non si vuole incorrere in multe salate.
A cura di Annalisa Girardi
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dal 1 febbraio scattano le nuove norme di monti per contanti assegni libretti

Nel 2020 prenderà il via il Piano per la rivoluzione cashless del governo: dal 1° luglio 2020, infatti, il tetto al contante verrà abbassato a 2mila euro, per scendere fino a mille euro dal 2022. Lo stabilisce il Decreto fiscale, collegato alla manovra, che limita l'uso delle banconote in seno alle misure del governo per favorire la tracciabilità dei pagamenti e contrastare così l'evasione fiscale. Al momento il limite ai pagamenti con contante, fissato dalla Legge di stabilità e introdotto nel 2016 dal governo di Matteo Renzi, rimane a 3mila euro. Ma non per molto ancora, e il 2020 sarà l'anno in cui bisognerà fare attenzione all'utilizzo delle banconote. Se non si vuole incorrere in multe salate.

Per chi non rispetta il limite dei 2mila euro, infatti, sono previste sanzioni amministrative che vanno dai 3mila ai 50mila euro. Mentre il massimo della sanzione rimarrà fisso a 50mila euro, i minimi diminuiranno negli anni: se inizialmente questi sono fissati a 3mila euro, da luglio scenderanno a 2mila per poi arrivare fino a mille euro a partire da gennaio 2022. Queste riguarderanno sia chi riceve il denaro, sia chi effettua il pagamento: vale anche per donazioni o prestiti, anche quelli tra familiari. Le multe, così come i limiti, non riguardano però i prelievi o i versamenti sul proprio conto, in quanto non si tratta di un trasferimento di denaro tra soggetti diversi.

Nella Legge di bilancio viene indicata l'alternativa al pagamento in contanti. Le modalità di pagamento o trasferimento di denaro permesse per le cifre che abbiamo visto sono bancomat o carte di debito, carte di credito, prepagate, assegni bancari e circolari e altri sistemi di pagamento tracciabile come, ad esempio, il bonifico.Rimane inoltre in vigore una norma che dallo scorso 1°luglio 2018 vieta il pagamento degli stipendi in contanti, per cui chi ha un contratto di lavoro subordinato, un contratto di collaborazione o chi lavora in una cooperativa dovrà essere pagato esclusivamente attraverso procedura tracciabile.

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