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Omicidio Chiara Poggi: il delitto di Garlasco

Garlasco, consegnate ai periti le scatole coi reperti da analizzare: cosa contengono

Le scatole con tutti i reperti al centro dell’incidente probatorio sull’omicidio di Chiara Poggi consegnate oggi alla genetista Denise Albani e al dattiloscopista Domenico Marchigiani, nominati dalla gip di Pavia. Si tratta dei tanti elementi raccolti dai Ris in casa Poggi al momento dei fatti e che saranno ora analizzati minuziosamente nella nuova inchiesta che vede indagato Andrea Sempio.
A cura di Antonio Palma
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La villetta Poggi a Garlasco
La villetta Poggi a Garlasco
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Ha preso il via oggi la più delicata fase delle nuove indagini sul delitto di Garlasco che vedono indagato Andrea Sempio. Questa mattina infatti i carabinieri hanno consegnato ai periti nominati dalla gip di Pavia, Daniela Garlaschelli, la scatola con tutti i reperti al centro dell'incidente probatorio sull'omicidio di Chiara Poggi, al via il 17 giugno prossimo. Nella scatola custodita al comando carabinieri di Milano e consegnata oggi alla genetista Denise Albani e al dattiloscopista Domenico Marchigiani, i tanti elementi raccolti dai Ris in casa Poggi al momento dei fatti e che saranno ora analizzati minuziosamente dai periti.

Nella stessa giornata di oggi i periti ritireranno anche la seconda parte dei reperti al centro dell'incidente probatorio e conservati invece all'istituto di medicina legale di Pavia, il tutto alla presenza di due ex carabinieri dei Ris, ora consulenti di parte, il consulente della difesa di Andrea Sempio, l'ex generale Luciano Garofano, e il consulente della famiglia della vittima, l'ex ufficiale Marzio Capra.

Fascette para-adesive con le impronte, tamponi della vittima e resti della colazione

Ma quali reperti contengono le scatole consegnate ai periti? Si tratta di varie impronte, tamponi della vittima e vari resti repertati in casa Poggi nelle ore dopo il delitto e di cui si parla da giorni. Saranno ora di nuovo analizzati alla luce delle nuove tecnologie a disposizione per gettare nuove luce sul delitto. Nell'incidente probatorio ad esempio ci sono le fascette para-adesive con cui all'epoca i carabinieri del Ris repertarono le impronte nella villetta di via Pascoli ma anche i resti della colazione e quelli mai analizzati della spazzatura ritrovata nella villetta.

Tra gli elementi principali da analizzare la traccia 10, quella ritrovata sulla maniglia interna della porta di casa e non ancora attribuita perché non è di Alberto Stasi, il fidanzato di Chiara Poggi condannato in via definitiva per l'omicidio, né del nuovo indagato Andrea Sempio.

Non ci sarà la traccia 33 attribuita a Sempio

Al centro delle perizie non ci sarà invece la traccia 33 trovata sul muro delle scale vicino al cadavere di Chiara Poggi e attribuita solo recentemente ad Andrea Sempio. Questa infatti venne evidenziata con la ninidrina e non poteva essere asportata: è stata unicamente fotografata e su quella foto che poi si è fatta l'attribuzione.

"Vedremo quali tracce esistono e come sono state conservate. Io come ex comandante del Ris sono assolutamente convinto del lavoro pregevole fatto dai miei collaboratori. In quel periodo ci siamo occupati di casi nazionali che non mi sembra abbiano mai esibito tentennamenti o errori. Poi si può sbagliare, questo è umano, ma non credo che noi abbiamo sbagliato. Noi nel senso dei miei collaboratori che ebbero allora un incarico" ha dichiarato Luciano Garofano, aggiungendo: "Però con tanta serenità riaffrontiamo questa verifica che non potrà che confermare l'ottimo lavoro fatto allora".

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