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A Palermo corteo per ricordare la strage di Capaci, Giovanni Impastato: “Memoria è fondamentale”

Corteo pacifico per le strade di Palermo per ricordare la strage di Capaci. Dopo gli scontri dello scorso anno, gli studenti e le studentesse hanno sfilato per le strade per ricordare le vittime della mafia.
A cura di Emanuele Fragasso
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Il corteo a Palermo
Il corteo a Palermo

Nel pomeriggio di oggi, 23 maggio 2024 si è svolto un corteo nella città di Palermo per ricordare le vittime della Strage di Capaci. Dal polo di Giurisprudenza del capoluogo siciliano diverse centinaia di persone si sono incamminate sotto il sole cocente verso “l’albero di Falcone” che si trova in via Notarbartolo, nelle immediate vicinanze del palazzo in cui abitava il magistrato.

“Non solo lotta alla mafia ma anche a tutte le ingiustizie che sta attuando il governo Meloni e ai massacri che si stanno svolgendo in questo momento in Palestina”, questo è lo slogan urlato da alcune associazioni presenti alla pacifica marcia. All’evento ha presenziato – anche se per poco – il segretario del Partito Democratico Elly Schlein, che ha sottolineato l’importanza di ricordare le azioni di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e dei tre agenti della scorta morti 32 anni fa per mano di Cosa nostra.

Giovanni Impastato - fratello Peppino Impastato
Giovanni Impastato – fratello Peppino Impastato

“La memoria è fondamentale – ha detto a Fanpage.it Giovanni Impastato, fratello del giornalista e attivista Peppino, ucciso dalla mafia – oggi siamo qui a ricordare Falcone, la moglie e la scorta. Ma è importante ricordare anche chi con il proprio sacrificio ha tentato di costruire un Paese migliore. Io credo che la memoria sia di fondamentale importanza. In questo momento – conclude l’uomo – stiamo cercando di costruire il nostro futuro grazie alla memoria”.

Il corteo, durato circa tre ore, si è concluso in via Leopardi pacificamente senza alcuno scontro con la polizia. L’attenzione dopo gli scontri dello scorso anno era alle stelle.  “Non dobbiamo dare peso agli esponenti politici – ha detto Nino Morana, nipote di Vincenzo Agostino – e a chi scende oggi da Roma. Io ho fiducia in tutti i ragazzi che oggi sono scesi in piazza per chiedere verità e giustizia per chi ha perso la vita”. E sulla pesante eredità morale lasciatagli dal nonno Vincenzo, morto un mese fa aggiunge: “Sto continuando parlando nelle scuole, nei Comuni, come mi ha insegnato lui. Questa lotta non si ferma con la morte di mio nonno. Ovviamente è dura fare il corteo senza nonno. Continuo a farmi forza per lui”.

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