Tumori, denuncia shock in Gran Bretagna: “Tagli sanità, niente farmaco salvavita a donne”
Oltre mille donne colpite da tumore al seno muoiono ogni anno a causa dei tagli anna sanità pubblica britannica. L'accusa è di quelle assai pesanti, arriva da un'organizzazione non governativa inglese ed è stata rilanciata – poiché, evidentemente, considerata autorevole – da svariati giornali tra i quali il Times, che denuncia soprattutto come la scure dei pagamenti dell'Nhs, il sistema sanitario nazionale del regno, si sia abbattuta su medicinali considerati ‘salvavita' – oppure su quei farmaci in grado per gli specialisti di allungare in modo significativo le prospettive di sopravvivenza delle pazienti – il cui costo giornaliero medio per ciascuna unità viene calcolato in non oltre 19 pences, ovvero un quarto di euro.
Si fa riferimento in particolare a una categoria di farmaci low cost – chiamati biofosfati – nati per trattare le osteoporosi, ma che per ricerche recenti sono in grado di avere un impatto significativo anche sul tumore al seno, con una riduzione della mortalità a 10 anni calcolata in un 20% di casi, rinforzando le ossa e ostacolando la possibile diffusione di cellule tumorali. Tali medicinali tuttavia, come denuncia una delle principali associazioni di oncologi britannici, non sono più prescrivibili a livello di routine dal momento che il servizio sanitario nazionale li finanzierebbe solo per la loro funzione originaria. Tale decisione sarebbe stata assunta allo scopo di ottimizzare l'erogazione dei fondi nell'ambito degli ultimi tagli alla sanità dei governi conservatori. Secondo l'organizzazione non governativa Breast Cancer Now, questo significa che circa 27.000 donne con il cancro al seno sono private oggi di tali farmaci sull'isola. E che 1.180 pazienti sono letteralmente "condannate a morte" perché non possono accedere al medicinale. Colpa dei tagli alla sanità e della dottrina dell'austerity, che va per la maggiore anche nel Regno Unito.