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Siria, il rapporto Onu conferma: prove evidenti sull’uso di armi chimiche

I campioni raccolti dagli esperti delle Nazioni Unite forniscono prove chiare dell’utilizzo di razzi contenenti gas sarin: è quanto emerge da alcuni stralci del rapporto degli ispettori che confermano dunque l’uso di armi chimiche in Siria.
A cura di Susanna Picone
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Arrivano le prime indiscrezioni sul rapporto che oggi sarà presentato dagli ispettori dell’Onu: dagli esperti delle Nazioni Unite sono state trovate delle “prove evidenti” sull’utilizzo di gas sarin in Siria. Nel rapporto sull’attacco con armi chimiche, secondo quanto anticipato dalla Cnn, sono elencati anche “elementi per attribuire la responsabilità” a una delle parti. Il gas sarin è stato “lanciato con razzi” il 21 agosto sul sobborgo orientale Ghouta della capitale Damasco. Nella prima pagina del rapporto, che è stato consegnato domenica al segretario dell’Onu Ban Ki-moon, si aggiunge che le armi chimiche sono state usate “su scala relativamente vasta” durante la guerra in Siria. Armi usate contro "i civili, tra cui i bambini". L’atteso dossier consegnato dal capo degli ispettori Onu, Ake Sellstrom, a Ban sarà illustrato dal segretario generale ai membri del Consiglio di Sicurezza Onu e intorno alle 19 ora italiana, il segretario generale terrà una conferenza stampa.

“I campioni ambientali, chimici e medici che abbiamo raccolto – si leggerebbe nella prima pagina del rapporto – forniscono chiare e convincenti prove che il 21 agosto razzi sono stati impiegati terra-terra contenenti l’agente nervino sarin”. Tra le “prove”, così la Cnn che cita fonti diplomatiche, la traiettoria dei razzi e la quantità di gas: 350 litri di sarin scaricati su sobborgo di Damasco. Gli Usa denunciarono che nell'attacco del 21 agosto morirono 1.429 civili di cui 426 civili.

Ecco il rapporto Onu completo:

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