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Siamo tutti Rossella Urru: l’appello per ricordare la cooperante sarda ostaggio da 119 giorni

Era il 22 ottobre 2011 quando Rossella Urru, cooperante sarda 29enne, veniva rapita in Algeria da un commando armato. Insieme a lei, due colleghi spagnoli. 119 giorni dopo, poche le notizie sulla sorte dei tre giovani, ma il web si mobilita, per non dimenticare.
A cura di Carmine Della Pia
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La cooperante rapita in Algeria, Rossella Urru

La cooperante italiana rapita in Algeria il 22 ottobre 2011, Rossella Urru, 29 anni, è prigioniera da 119 giorni. Come lei  anche la 54 enne toscana Maria Sandra Mariani, ostaggio di Al Qaeda per il Maghreb da quasi 13 mesi. Le due donne sono accomunate dalla loro condizione di prigioniere, ovviamente, ma anche dal forte clamore iniziale seguito dall'oblio mediatico a cui sono stati destinati i rispettivi casi. In questi giorni l’attenzione su Rossella Urru, nata a Samogheo, in provincia di Oristano (Sardegna), torna grazie ai social network e agli internauti. Il Popolo viola ha diffuso un comunicato sul sito internet, “Siamo tutti Rossella Urru”, pregando i media, le tv nazionali e i telegiornali di ricordare i 119 giorni di prigionia di Rossella. A notte tarda, intorno all’una e dieci di questa notte, precisamente, la conduttrice tv Geppi Cucciari, ospite della serata finale del Festival di Sanremo, ha ricordato Rossella Urru alla fine di un suo monologo ironico, e finora si tratta dell’unica voce in merito all’argomento: tv e giornali forniscono solo notizie sporadiche dal giorno del rapimento, il 22 ottobre scorso.

Rossella Urru è stata rapita in Algeria da un gruppo terroristico. Fino al 22 ottobre 2011, la 29enne aveva svolto il suo lavoro con la Ong ‘Comitato internazionale per lo Sviluppo dei Popoli’, presso un campo profughi Saharawi. In ottobre fu rapita insieme a due colleghi spagnoli, Ainhoa Fernandez de Rincon ed Enric Gonyalons. L’ultima prova che Rossella sia ancora viva risale al 12 dicembre scorso, quando fu mostrato un video ad un giornalista dell’Afp. Nel filmato, un uomo e due donne, sullo sfondo il nome dell’organizzazione terroristica che ha rivendicato il rapimento, ‘Jamat Tawhid Wal Jihad Fi Garbi Afriqqiya', ovvero “Movimento Monoteista per la Jihad in Africa Occidentale”. Su Facebook è attivo il gruppo “Vogliamo Rossella Urru e i colleghi Spagnoli liberi sani e salvi”, una pagina che conta già più di 1.350 iscritti. E' online anche il sito web www.rossellaurru.it. Sulla home page, il seguente appello:

In molti abbiamo vacillato di impotenza. Ci siamo sentiti infinitamente soli di fronte a tanto assurdo, svuotati da tanta assenza improvvisa. Così ci siamo chiusi in un lungo silenzio. Ma quello che noi credevamo un silenzio si è rivelato essere in realtà un coro di voci giunte da ogni dove. Un coro di solidarietà e di affetto che, dalla notte tra il 22 e il 23 ottobre, diventa sempre più accorato, sempre più grande e sincero. Senza addentrarsi in considerazioni ed analisi di ordine politico o religioso, lasciando quindi che siano gli esperti ad occuparsene in altre sedi più appropriate, questo blog vorrebbe solamente essere il punto di incontro fra tutte queste voci. Raccogliendo e condividendo in un unico spazio libero e aperto a tutti le numerose testimonianze per l’immediata liberazione di Rossella Urru.

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