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Scuola, il mercato delle ripetizioni vale 900 milioni all’anno. E il 90% è in nero

Il costo totale annuo delle ripetizioni private in Italia si aggira intorno ai 900 milioni di euro di cui solo una minima parte, il 10% stando a uno studio della Fondazione Einaudi, viene dichiarato al fisco.
A cura di Susanna Picone
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L’anno scolastico ormai sta per finire e molti studenti, spesso con l’aiuto di insegnanti privati, si stanno giocando in queste settimane le loro ultime chance per evitare brutte sorprese in pagella. Su questi insegnanti privati e le loro lezioni la Fondazione Einaudi ha realizzato uno studio dal quale emerge un giro d’affari vicino al miliardo di euro che però resta quasi del tutto sconosciuto al fisco. Lo studio ha un titolo eloquente: “Quanto vale il mercato nero delle ripetizioni scolastiche?”. Stando alla ricerca effettuata dalla Fondazione, il 90 percento degli intervistati (il sondaggio era anonimo) dichiara di non aver ottenuto, dall’insegnante privato, nessun tipo di ricevuta. Nove insegnanti su dieci, quindi, lavorano in nero. Il risultato è di un’evasione pari a circa 800 milioni di euro. “Il 90 percento delle famiglie coinvolte ha dichiarato di non ricevere alcuna ricevuta fiscale dal docente presso cui si è tenuta la prestazione. Se ne deduce che 9 insegnanti su 10 non dichiarano al fisco quanto incassato per ripetizioni e lezioni private fuori dall’orario scolastico”, così la Fondazione citando il sondaggio effettuato in forma anonima appunto per ottenere una maggiore veridicità delle risposte.

Quanto spendono le famiglie per le lezioni private? – Alle scuole superiori, spiega la fondazione Einaudi, un'ora di lezione costa in media 27 euro, per una spesa mensile che si aggira sui 324 euro per materia. A fine anno le famiglie devono quindi mettere a bilancio in media 1620 euro. Sempre secondo l’indagine delle Fondazione Einaudi, la metà degli studenti delle scuole superiori segue lezioni private per un giro d'affari che, sommando anche le scuole medie, raggiunge i 900 milioni di euro circa annui. Dallo studio emerge anche che gli studenti si rivolgono 7 volte su 10 ai professori della stessa scuola che frequentano. “Il 70 percento degli intervistati prende lezioni da docenti della medesima scuola di appartenenza. In altre parole, per recuperare il proprio ritardo in una materia e quindi con un’insegnante, chiedono aiuto ad altro insegnante della stessa materia e stessa scuola. È presumibile che studenti di un’insegnante A prendono lezioni privatamente da un’insegnante B e viceversa”, prosegue la Fondazione Einaudi.

Perché numeri così elevati per le ripetizioni private non si registrano altrove in Europa e nel mondo?, è la domanda della Fondazione, che ha quindi chiesto al Governo e al ministero dell’Istruzione l’apertura di un’indagine in quanto “gli studenti italiani – scrivono – devono poter contare sul sistema scolastico pubblico senza doversi avvalere di lezioni private e quindi a pagamento”.

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