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Scatta il taglio degli stipendi ai manager di Stato

Da aprile gli stipendi degli amministratori delle società pubbliche non quotate saranno inferiori a quello del primo presidente della Corte di Cassazione. Per gli amministratori di Fs e Poste retribuzione giù del 25%
A cura di A. P.
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Dal primo aprile via al taglio degli stipendi per i manager di stato. Dal mese prossimo infatti entra in vigore il sistema del tetto massimo per i compensi degli amministratori delle società controllate dal Ministero dell'economia. Il meccanismo prevede che per le società non quotate in borsa lo stipendio dei manager non superi il trattamento economico del primo presidente della Corte di Cassazione che nel 2014 è stato di 311mila euro lordi all'anno. Per le società quotate, come Eni, Enel e Finmeccanica, e per quelle non quotate ma che emettono strumenti finanziari, come FS, Poste e Cdp, invece il taglio sarà meno consistente. Per queste ultime, infatti, al momento non sono previsti limiti in valore assoluto alle retribuzioni ma si prospetta un taglio di circa il 25%. A questo proposito il Ministero dell'economia ha diramato una nota a tutte le società pubbliche di questo tipo ricordando che con il decreto fare è stato introdotto l'obbligo di ridurre del 25% i compensi per i nuovi amministratori in occasione dei rinnovi degli organi consiliari.

Società quotate – Nel dettaglio, l'assemblea degli azionisti di società come Eni, Enel e Finmeccanica, in occasione dei rinnovi dei consigli di amministrazione, deve deliberare in merito ad una proposta di adeguamento dei compensi dei presidenti e degli amministratori con deleghe, e il rappresentante del Ministero dell'Economia e delle Finanze in assemblea è vincolato a votare favorevolmente tale proposta. Ovviamente non è detto che gli altri soci votino favorevolmente, ma tutte le società pubbliche sono tenute a votare la proposta di riduzione degli stipendi dei manager. Per le società non quotate che però che emettono strumenti finanziari, come FS, Poste e Cdp, scatta invece la riduzione dei compensi del 25%.

Società divise in fasce – Per le società non quotate il Mistero dell'economia ha stabilito dei parametri precisi in base ai quali fissare il limite dei compensi dei manager. Per i manager delle società di prima fascia il tetto è il 100% del trattamento del primo presidente della Corte di Cassazione, per i manager delle società di seconda fascia il tetto è pari all'80%, e per quelli di terza fascia scende al 50%. Nella prima fascia figurano società con valore di produzione almeno di un miliardo di euro e 5 mila dipendenti. Nella seconda le società con valore di produzione di almeno 100 milioni e almeno 500 dipendenti. Come sottolinea il Mef i limiti ai compensi includono qualsiasi componente retributiva, inclusi benefit di tipo non monetario.

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