Sblocca Italia, l’UE potrebbe sanzionarci su concessioni autostrade

C'è il rischio di una procedura di infrazione Ue per la norma sulle concessioni autostradali contenuta nel decreto legge ‘Sblocca Italia’.  Bruxelles ha infatti aperto, il 17 ottobre scorso, la preprocedura  "Eu-Pilot" ossia una richiesta di approfondimenti informativi per decidere poi il da farsi. In particolare il governo dovrà chiarire “natura e portata” delle modifiche contrattuali che il provvedimento potrebbe concedere e in quale modo le autorità italiane “intendono garantire che l’applicazione della disposizione legislativa sia compatibile con il diritto europeo dei contratti pubblici”. In pratica le nuove misure rischiano di violare la legislazione comunitaria in materia di appalti pubblici. La direttiva Ue su questo, infatti, consente lavori complementari non previsti nella concessione in essere “solo quando divenuti necessari, a seguito di una circostanza imprevista, per l'esecuzione dell'opera prevista”, con determinati condizioni. Inoltre, stando ad una sentenza della Corte di giustizia, se i cambianti ad un contratto pubblico in corso hanno “caratteristiche sostanzialmente diverse” dal contratto iniziale, rappresentano una nuova aggiudicazione. Ora da Bruxelles pretendono una serie di spiegazioni sugli effetti dell'entrata in vigore della norma, i casi cui verrà applicata effettivamente, e su come le autorità intendano assicurare la compatibilità con il diritto europeo. Il ministro dei trasporti Maurizio Lupi ha sempre difeso il provvedimento spiegando che o si rincarano le tariffe o si allungano le concessioni, e citando il caso della Francia (“l'ha fatto in un dialogo molto trasparente con l'Europa, lo faremo anche noi”). C’è da dire che a Parigi l'Ue ha concesso l'allungamento della durata della concessione per un solo anno, a fronte di lavori direttamente proporzionali e con dure sanzioni in caso di inadempimento