Sarajevo, terroristi pianificavano attentato a Capodanno: “Volevano causare 100 morti”
Gli inquirenti bosniaci sono riusciti a sventare in maxi attentato nella città di Sarajevo pianificato da estremisti legati ad ambienti dell'Islam radicale. A renderlo noto è stato Dubravko Campara, procuratore antiterrorismo del paese balcanico, proprio mentre da Vienna è arrivato un nuovo allarme per il rischio di attacchi tra Natale e Capodanno.
A quanto pare obiettivo dei terroristi era quello di piazzare un ordigno sotto un'auto della polizia o in un affollato luogo pubblico della capitale bosniaca: la bomba sarebbe dovuta esplodere a capodanno, ma una maxi operazione ha sventato l'attacco lo scorso 22 dicembre. Undici persone sono state arrestate, mentre sono state effettuate perquisizioni in moltissime case e luoghi di culto e poi ancora controlli incrociati e collegamenti che hanno portato il procuratore Campara, a quattro giorni di distanza, a parlare con certezza della pianificazione del maxi attentato di Capodanno.
I terroristi – ha spiegato il procuratore – "puntavano ad uccidere oltre un centinaio di persone": l'esplosivo che avrebbero dovuto utilizzare tuttavia non è stato scovato. Secondo il funzionario il gruppo era solito riunirsi in un appartamento della periferia di sarajevo per pregare, ma con il passare del tempo le riunioni sarebbero servite anche a pianificare nei dettagli l'attentato. La procura ha inoltre diffuso una foto dell'appartamento sul cui muro campeggiava una bandiera nera dell'Isis. Dal canto loro i presunti terroristi avrebbero negato ogni addebito e parlato di accuse assurde: ciononostante rimarranno in carcere anche nei prossimi giorni, in attesa di novità sul loro conto.