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Salah è in carcere, fischiato dagli altri detenuti: “Non ti sei fatto esplodere”

A prendere di mira il presunto terrorista, unico superstite degli attentati di Parigi, sono stati altri detenuti “radicalizzati” del carcere Fleury-Merogis che gli rimproveravano di non essere andato fino in fondo lo scorso 13 novembre.
A cura di Biagio Chiariello
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Quando due giorni fa ha fatto il suo ingresso nel carcere di Fleury-Merogis, dove è rinchiuso in una cella d'isolamento, Salah Abdeslam, l'unico terrorista superstite degli attacchi del 13 novembre a Parigi, è stato accolto da un coro di fischi di scherno da parte degli altri detenuti. A contestarlo, secondo un sindacalista del penitenziario di massima sicurezza parigino, intervistato dalla tv BFM, è stato un gruppo di carcerati ‘radicalizzati’, che di fatto gli hanno rimproverato il fatto di non essersi fatto esplodere assieme ai compagni allo Stade de France nell’ambito degli attentati parigini dello scorso novembre.

Salah, "un povero coglione"

Probabilmente i vertici del carcere si aspettavano già questo trattamento non esattamente di riguardo nei confronti di Salah. Tant’è che hanno deciso di metterlo in isolamento, con tanto di telecamere per sorvegliarlo 24 ore su 24, al fine di evitargli il contatto con gli altri detenuti, e proteggerlo da eventuali rappresaglie. Il 27enne presunto terrorista è stato descritto dal suo avvocato come "un povero coglione che viene dalla piccola delinquenza", un uomo "con l'intelligenza di un posacenere", salvo poi affermare che la sua è nient’altro che una strategia mediatica: usare parole forti per manipolare i media. Salah è stato arrestato a Bruxelles il 18 marzo ed estradato in Francia, dove è stato trasferito nel carcere più grande d'Europa, a poca distanza dalla capitale. Accusato di appartenere a un'organizzazione terroristica, omicidio, sequestro e detenzione di armi ed esplosivi, dovrà attendere almeno fino al 20 maggio per essere interrogato.

Nel frattempo sono emersi nuovi inquietanti dettagli sulle criticità dell’antiterrorismo belga. I servizi, secondo quanto riferito da un servizio della rete fiamminga Vtm, erano entrati in possesso già lo scorso anno di alcuni dati sui fratelli Abdeslam, ma hanno aspettato a muoversi . Da un rapporto del Comitato permanente di controllo dei servizi di polizia emerge inoltre che nel febbraio 2015 la polizia aveva sequestrato una chiavetta Usb a Salah, contenente contatti e informazioni di persone già sospettate di terrorismo, senza però controllarne il contenuto. Inoltre, il procuratore federale aveva chiesto di monitorare il traffico dei due cellulari del presunto terrorista, ma anche questo non era stato fatto. Gli inquirenti stando sempre a Vtm, avrebbero persino smarrito un telefonino  di Abdeslam.

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