427 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Renzi: “L’unico modo per dire basta alla Casta è votare Sì al referendum”

Ospite a Domenica Live di Barbara D’Urso, il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha parlato del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre: “Il no equivale al mai. Chi vota no perché questa riforma non lo soddisfa in pieno deve sapere che è l’ultima occasione”.
A cura di Charlotte Matteini
427 CONDIVISIONI
renzi_grillo

Ci si aspettava un duro confronto tra il presidente del Consiglio Matteo Renzi e il fondatore di Forza Italia e frontman del comitato del No al referendum Silvio Berlusconi, entrambi ospiti nella stessa giornata – a una sola mezz'ora di distanza – nel salotto domenicale di Barbara D'Urso. Le interviste, però, sono andate in onda separate e i due leader politici non si sono nemmeno incrociati. Nel corso della sua ospitata, Matteo Renzi ha parlato a lungo delle ragioni del Sì al Referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre, spiegando agli italiani perché è necessario approvare questa riforma, nell'interesse del Paese. “Sulla scheda c’è scritto Renzi antipatico o cambiamo questo Paese? E’ un’occasione che non ricapita. Il no equivale al mai. Chi vota no perché questa riforma non lo soddisfa in pieno deve sapere che è l'ultima occasione. Tra 30 anni vi guarderò in tv e appena sentirò dire Basta con la Casta mi farò una risata, perché l'unico modo per dire basta alla Casta è votare Sì domenica", ha dichiarato tranchant il presidente del Consiglio.

"Mia figlia è nata alla vigilia del referendum del 2006. Oggi mia figlia è in quinta elementare e tutto è come prima, non è cambiato nulla. Se vincerà il No domenica prossima, la prossima occasione sarà forse quando lei avrà 20 anni?”, ha proseguito il capo del Governo. “Io sono un boy scout di 41 anni, io non sono proprietario di tv. Se Berlusconi avesse fatto il presidente del Consiglio come ha fatto il proprietario delle sue aziende gli farei l’applauso. Se vogliamo continuare con il tavolo dei partiti, lo fanno senza di me. Berlusconi lo fa con Salvini, D’Alema e Grillo. Io sono meno importante della riforma costituzionale. Questo referendum non è su di me, ma è una sfida importante per me. Rende più semplice il paese. È importante per chiunque ci sia che l'Italia tiri via un po' di questa burocrazia".

Per quanto riguarda la campagna referendaria, Matteo Renzi ammette che ci si è trovati davanti a uno scontro che ha fin troppo esacerbato gli animi, causando rotture non solo tra i due fronti contrapposti, come dopotutto è normale che sia, ma anche e soprattutto all'interno dei partiti, come ad esempio nel Pd con la minoranza schieratasi per il No al referendum, andando di fatto contro a una proposta di riforma presentata e sottoscritta da parlamentari e ministri del proprio schieramento "Dopo una campagna referendaria dai toni così accesi, si potrà ricucire?", ha domandato Barbara D'Urso. "Sì, ma certo. Dobbiamo smettere di parlare male degli altri. Mi accusavano di essere filo-berlusconiano perché non attaccavo Berlusconi. Grillo ha detto che siamo ‘serial killer', una ‘scrofa ferita'. Ma il 5 dicembre l'Italia tutta insieme dovrà andare avanti. Secondo me è meglio se potrà andare avanti più veloce. Ma se resta così comunque si deve andare avanti insieme", ha concluso il presidente del Consiglio.

427 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views