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Prof di religione insegna educazione sessuale agli studenti: i genitori si ribellano

Un insegnante della provincia di Nuoro ha suggerito ai suoi studenti la lettura di due libri in cui si trattano, tra le altre cose, vicende di sesso tra giovani. Per questo i genitori ne hanno chiesto l’allontanamento.
A cura di D. F.
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Erano "troppo esplicite" le lezioni di educazione sessuale organizzate da un insegnate di religione in alcune scuole medie della provincia di Nuoro. Per questo i genitori di alcuni studenti hanno deciso di protestare, rivolgendosi al vescovo e ai dirigenti scolastici per chiedere l'immediato allontanamento del docente: a far infuriare mamme e papà, in particolare, sono stati due celebri libri per adolescenti, "Facciamolo a skuola" e “Ho 12 anni faccio la cubista mi chiamano Principessa. Storie di bulli, lolite e altri bimbi”, entrambi consigliati come lettura dal professore, che si è raccomandato comunque di farsi "guidare" dai propri genitori. Lo scopo dell'insegnante era quello di far mettere in guardia dalle relazioni sentimentali superficiali e dalla "società dello spettacolo"; intenti più che buoni, evidentemente, che però non sono andati giù a molti genitori.

I genitori: "Vogliamo essere noi a parlare di sesso ai nostri figli"

A quanto pare alcune mamme e papà si sono sentiti scavalcati dal professore: "Siamo arrabbiati perché prima di parlare di certe cose avrebbe dovuto chiedere a noi genitori – spiega a La Nuova Sardegna uno dei genitori coinvolti –. Trattare certi argomenti con bambine e bambini ancora immaturi non è per niente educativo. Mia figlia, poco più che una bambina, da quei racconti è rimasta impressionata perché ancora in famiglia non abbiamo parlato di certe cose, che invece le sono state svelate dall’insegnante nel modo sbagliato, partendo cioè dalla fine: i pericoli di tutto ciò che ruota attorno all’amore, alla sessualità e ai sentimenti".

Il professore: "Sessofobia tra i genitori"

Dal canto suo il professore in questione – Giovanni Siotto – si è detto amareggiato ma ha difeso la sua scelta: "Sono convinto che tra i genitori ci sia troppa sessofobia e parlare con i propri figli di certi argomenti sia ancora oggi un tabù. Ho solo consigliato l’acquisto di due testi, da leggere in famiglia, con mamma e babbo, senza obbligare nessuno. Si parla di educazione. Educere è una voce latina che significa condurre fuori per poter dare ai ragazzi gli strumenti, le fondamenta su cui poter basare la propria vita. Quindi si parla di valori essenziali che possano mettere al centro la persona considerata nella sua interezza, esteriorità ed interiorità. E non nello svilimento più becero, nel seguire i canoni e i modelli negativi che questa società propone".

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