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Pesaro: arrestato guardiacaccia, era un bracconiere

L’uomo, che era una guardia venatoria volontaria, sorpreso e arrestato dalle guardie forestali.
A cura di Antonio Palma
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Si spacciava per un amante degli animali e per questo svolgeva il compito di guardiacaccia volontario nelle Marche, ma in realtà era un vero e proprio bracconiere che in combutta con un complice piazzava reti illegali nei boschi per catturare diverse specie di uccelli. L'uomo però è stato scoperto e arrestato dalla Guardia Forestale al termine di una lunga operazione antibracconaggio condotta tra le province di Ancona e Pesaro-Urbino. L'operazione oltre all'arresto del sessantaseienne di Pergola in provincia di Pesaro e Urbino, ha portato alla denuncia a piede libero di altre due persone, un bracconiere cinquantenne di Corinaldo e un sessantaseienne di Monsano. La Forestale da tempo era sulle tracce dei bracconieri. Dopo mesi di appostamenti le guardie forestali hanno finalmente sorpreso i due bracconieri all’alba di lunedì a Marotta di Mondolfo, sempre in provincia di Pesaro e Urbino, mentre questi rientravano nell’autovettura con gli uccelli appena catturati con una rete da uccellagione e con due richiami vivi. I bracconieri, fuggiti a bordo del loro veicolo, sono stati inseguiti dalle pattuglie della Forestale fino a Corinaldo e Pergola dove hanno subito le perquisizioni domiciliari.

Fucili clandestini e munizioni non denunciate

In questa operazione in casa della guardia venatoria volontaria sono stati trovati due fucili clandestini maldestramente nascosti, altri tre detenuti illegalmente, oltre a 4.000 munizioni ed 1 kg di polvere da sparo non denunciati. Per questo l'uomo è stato arrestato per violazione delle norme sull’uso e la detenzione di armi e condotto presso la casa circondariale di Villa Fastiggi a Pesaro. Complessivamente, a seguito delle perquisizioni, sono stati sequestrati 21 fucili, oltre 200 richiami vivi, richiami elettronici, lacci da cinghiale, trappole per la cattura di passeriformi e 2 scatole di anelli per l’inanellamento illegale di avifauna catturata, per un valore commerciale di circa 40mila euro. Ai due bracconieri sono stati contestati anche i reati di uccellagione, maltrattamento di animali ed omessa custodia delle armi, mentre i richiami catturati venivano regolarizzati utilizzando anelli inamovibili forniti da un allevatore di uccelli di Monsano, anch’egli denunciato.

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