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Pedofilia e traffico di stupefacenti: tutti i reati sventati in Vaticano

Ma anche pirateria informatica, furto di posta elettronica, sottrazione di beni appartenenti allo Stato. Lo si evince dalla relazione presentata all’apertura del nuovo anno giudiziario del tribunale Vaticano. Nelle carceri di Papa Francesco anche una Femen.
A cura di Biagio Chiariello
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 Traffico di droga, reati finanziari e tentativi di truffa ai danni dello Ior, traffico di valuta, traffico e detenzione di materiale pedopornografico, pirateria informatica, furto di posta elettronica, sottrazione di beni appartenenti allo Stato. Sono alcuni dei reati sventati in Vaticano dalla giustizia della chiesa, presentati dal promotore di giustizia Gian Piero Milano, all'apertura del nuovo anno giudiziario del tribunale Vaticano. Come si legge sul Corriere della Sera, probabilmente, il caso più singolare registrato nel 2014 è stato quello relativo al traffico di stupefacenti: tre pacchi spediti nel piccolo Stato di Papa Francesco con indirizzi civetta. Due di questi sono stati direttamente sequestrati dalla Gendarmeria Vaticana, mentre il terzo è  servita per una trappola, organizzata per identificare il destinatario che si sarebbe dovuto recare a ritirare la droga, proveniente dalla Germania. Ma una soffiata avrebbe fatto saltare tutto. “Abbiamo appreso che le polizie di più paesi – scrive Luigi Accattoli – erano sulle tracce di quella spedizione e tutto era pronto per cogliere il frutto della laboriosa indagine ma l’operazione non è andata in porto per un improvvido scoop di un giornale tedesco – la Bild – che ebbe una soffiata dalla polizia di quel paese con la conseguenza che mai nessuno si è presentato a ritirare la ‘merce’”.

Nelle carceri del Vaticano c'è anche una Femen

Sono stati segnalati anche reati contro il patrimonio della Santa Sede: tra gli altri, è stato indagato monsignor Moraviec, economo della basilica pontificia di Santa Maria Maggiore. Su di lui pendeva l'accusa di "appropriazioni indebite, distrazioni e sottrazioni di beni". E ancora: ci sarebbe due indagini per detenzione di materiale pedopornografico. “La più importante delle quali riguarda l’arcivescovo ed ex nunzio Józef Wesołowski, denunciato anche dalle autorità della Repubblica Dominicana dov’era nunzio e attualmente in Vaticano in attesa di un processo per pedofilia che potrebbe portare ad una condanna di 7 anni di carcere” si legge sul Corsera. Wesołowski fu arrestato il 23 settembre scorso. Dopo aver scontato 40 giorni di domiciliari, è in attesa della sentenza; fino ad allora non può abbandonare lo Stato. Nelle carceri vaticane si sono contate sei persone in tutto il 2014. Tra loro, Marcello Di Finizio, noto per le sue varie scalate lungo i costoloni della cupola di San Pietro, e Aleksandrovna Azhdanova, attivista delle Femen.

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