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Papa Francesco contro la pedofilia: “Come le messe nere, tolleranza zero”

Bergoglio a tutto campo durante il viaggio di ritorno dalla Terra Santa: con i giornalisti il Papa ha parlato di temi scottanti, come ad esempio di preti pedofili e del celibato. Su Ratzinger: “Ha aperto la strada dei papi emeriti, non sarà l’unico”.
A cura di Susanna Picone
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È stata una conversazione durante la quale Papa Francesco ha affrontato alcuni tra i temi più scottanti che toccano oggi la Chiesa quella avuta con i giornalisti sul volo di ritorno dalla Terra Santa. Bergoglio, dopo tre giorni che dal portavoce padre Lombardi sono stati definiti “massacranti”, ha avuto comunque la forza di parlare e rispondere alle domande dei cronisti. L’ha fatto a suo modo, con quel linguaggio schietto e diretto che lo contraddistingue. Papa Francesco ha affrontato, tra gli altri, il problema della pedofilia nella Chiesa. Un problema che Bergoglio ha definito “grave” e ha paragonato alle messe nere: “La pedofilia è un problema grave. Un sacerdote che fa questo tradisce il corpo del Signore, come nelle messe nere”, ha spiegato, annunciando che sugli abusi “non ci saranno privilegi”, “non ci saranno figli di papà”. Bergoglio ha detto che la prossima settimana, il 6 o il 7 giugno, celebrerà a Santa Marta una messa con un gruppo di otto vittime della pedofilia provenienti da vari Paesi, tra cui Germania, Inghilterra, Irlanda, accompagnate dal card. O'Malley, cui seguirà un incontro in Vaticano. “Oggi ci sono tre vescovi sotto indagine – così ancora ai giornalisti – e si sta studiando la pena: si deve andare avanti, tolleranza zero”.

Gli scandali nella Chiesa e il caso Bertone

Durante il viaggio di ritorno dalla Terra Santa il Papa ha parlato degli scandali che toccano la Chiesa. E l’ha fatto facendo riferimento anche alla vicenda del cardinal Bertone. “Gesù ha detto che è inevitabile che ci siano scandali: nella Chiesa ci saranno, il problema è evitare che ce ne siano di più”, ha spiegato il Papa che, “nella conduzione economica” della Chiesa ha auspicato “onestà e trasparenza” e ha detto che la riforma dei dicasteri economici, con la creazione della Segreteria per l'Economia, “serve anche a questo”. Ma Bergoglio ha avvertito che “contraddizioni ci saranno, perché siamo peccatori”. “Nello Ior sono stati chiusi 1600 conti, di persone che non avevano diritto. Lo Ior è per l'aiuto alla Chiesa, hanno diritto vescovi, e diocesi, dipendenti del Vaticano, le loro vedove, le ambasciate, ma niente di più. Non è una cosa aperta. E questo è un buon lavoro, chiudere i conti di chi non ha diritto”, ha spiegato il Papa. E riguardo i 15 milioni dello Ior dati alla Lux Vide voluta dal cardinal Bertone e gli scandali finanziari: "La questione di quei 15 milioni – ha risposto il Pontefice – è ancora sotto studio, non è ancora chiaro che cosa è accaduto”.

Il celibato e i divorziati

Tra gli altri temi caldi affrontati da Francesco in aereo c’è stato anche quello del celibato. “Il celibato sacerdotale non è un dogma di fede, ma una regola di vita che io apprezzo tanto: un dono per la Chiesa”, così ne ha parlato Francesco sottolineando però che le porte sono aperte per una discussione anche se “in questo momento sono altri i temi sul tappeto”. E il Papa ha parlato anche dei divorziati: “Non mi è piaciuto che tante persone, anche di Chiesa, dopo la relazione preliminare del cardinale Kasper: il Sinodo è per dare la comunione ai divorziati risposati. Il Sinodo – ha sottolineato Bergoglio – sarà sulla famiglia, sul problema della famiglia e sulle sue ricchezze”. A proposito dei divorziati “come diceva Papa Benedetto, bisogna studiare le procedure di nullità matrimoniale, studiare la fede con cui una persona va al matrimonio e chiarire che i divorziati non sono scomunicati”. Anche se “tante volte sono trattati come scomunicati”.

Benedetto XVI e i Papi emeriti

Papa Francesco ha parlato anche del suo predecessore Ratzinger, che ha deciso di lasciare il pontificato. “Un vescovo di Roma che sente le forze venire meno deve farsi le stesse domande di Benedetto XVI”, ha spiegato Bergoglio comprendendo la strada scelta dal papa tedesco. Settanta anni fa – ha detto ancora – “i vescovi emeriti non esistevano, oggi sono tanti. Si vive più a lungo. Cosa succederà con i Papi emeriti? Lui ha aperto una porta, ed è la porta dei Papi emeriti: cosa succederà non possiamo dirlo, Dio lo sa, ma la porta ora è aperta”. Alla domanda se lui stesso, nel caso dovesse sentire venir meno le forze, farebbe la stessa scelta di Benedetto XVI, Francesco ha risposto: “Farò quello che il Signore mi dirà di fare: quindi pregare e cercare la volontà di Dio. Credo che Benedetto XVI non sia un caso unico”.

L’incontro Peres-Abu Mazen sarà di preghiera

Ai giornalisti il Papa ha chiarito anche cosa succederà in seguito al suo invito lanciato in Terra Santa: “L'incontro in Vaticano sarà un incontro di preghiera, non servirà per fare una mediazione. Ci riuniremo a pregare. Poi ognuno tornerà a casa”, così a proposito dell'incontro di pace con il presidente israeliano Shimon Peres e quello palestinese Abu Mazen che lui ha invitato in Vaticano. “Ci sarà un rabbino, un islamico, ci sarò io”, ha sottolineato Francesco che ha detto di aver chiesto al custode di Terra Santa di organizzare le cose pratiche. Bergoglio ha risposto a una domanda anche a proposito della beatificazione di Pio XII che – ha detto – “è aperta ma ancora non c'è nessun miracolo. Se non ci sono miracoli non possiamo andare avanti”.

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