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Omicidio Vasto: Di Lello ha parlato con D’Elisa, poi tre colpi con una calibro 9

La dinamica del delitto di Vasto: Fabio Di Lello ha usato una pistola calibro 9 regolarmente detenuta per uccidere Italo D’Elisa, il giovane che la scorsa estate aveva provocato la morte di sua moglie. Lo ha aspettato davanti a un bar, ha scambiato con lui qualche parola e poi ha sparato.
A cura di Susanna Picone
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Col trascorrere delle ore emergono nuovi dettagli sull’omicidio di Vasto, dove nel pomeriggio di ieri un uomo di 34 anni, Fabio Di Lello, ha sparato e ucciso Italo D’Elisa, un ragazzo di 22 anni che la scorsa estate aveva investito con l’auto e ucciso la moglie di Di Lello, la 34enne Roberta Smargiassi. Di Lello ha usato una pistola calibro 9 regolarmente detenuta per uccidere D’Elisa. Lo ha fatto davanti a un bar della città, nel pomeriggio di mercoledì 1 febbraio. Da quanto emerso, Di Lello avrebbe scambiato qualche parola con la sua vittima e poi ha estratto la pistola dalla tasca e ha sparato almeno tre colpi. Due avrebbero colpito D'Elisa all’addome, il terzo al collo. Sarà comunque necessario aspettare i risultati dell’autopsia per chiarire ogni aspetto ai fini giudiziari. Poi, dopo il delitto, Di Lello è andato al cimitero dove riposa la moglie Roberta, come faceva ogni giorno dallo scorso luglio. E proprio lì, dove è stata trovata anche l’arma del delitto in una busta di plastica trasparente, l’uomo è stato fermato dai carabinieri. I militari lo hanno bloccato dopo aver ricevuto una telefonata al 112 che segnalava una persona aggirarsi in stato confusionale tra le cappelle gentilizie e i loculi.

Di Lello si è consegnato senza opporre resistenza – Di Lello, dopo l’omicidio, aveva chiamato anche un amico per dirgli che aveva ucciso l’assassino di sua moglie e che voleva andare a salutare la sua Roberta al cimitero. L'uomo si è consegnato senza opporre resistenza al luogotenente Antonio Castrignanò, comandante della Stazione dei carabinieri di Vasto, al quale avrebbe confessato di essere stato lui a sparare a D'Elisa. “È un fatto di cronaca che scuote le coscienze – ha dichiarato all’Ansa il maggiore Giancarlo Vitiello, comandante della Compagna dei Carabinieri di Vasto – e fa riflettere su ciò che è accaduto. Un epilogo tragico che sconvolge tutta la città”. Al momento Di Lello è rinchiuso nel carcere di Torre Sinello. L'inchiesta è condotta dal pm Gabriella De Lucia. I legali attendono di conoscere capo di imputazione, data e luogo dell'interrogatorio di garanzia.

Di Lello trovato vicino alla tomba della moglie – Il Maggiore Vitiello ha fornito anche altri dettagli della tragedia: “Ieri verso le quattro e mezzo del pomeriggio è arrivata una telefonata alla centrale operativa dei carabinieri, con la quale ci segnalavano dei colpi di arma da fuoco in via Perth. Sono partite le autoradio. Tra le varie telefonate, ne è arrivata una di un familiare di Di Lello che diceva che Di Lello aveva fatto qualcosa di grave”.  “Il comandante della stazione – ha aggiunto ancora Vitiello – è andato al cimitero, perché sapeva la vicenda che aveva riguardato Di Lello. Lo ha trovato vicino alla tomba della moglie e lo ha convinto a seguirlo. Lo ha condotto in caserma, e si è fatto dire dove aveva lasciato l'arma: era vicina alla tomba della moglie”.

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