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Ogni anno 162 giorni di lavoro servono solo a pagare le tasse

È il “Tax freedom day”: a partire da domani i contribuenti lavoreranno per se stessi e non per pagare balzelli. Cgia di Mestre: “Record negativo, pressione fiscale al 44,4%”.
A cura di Redazione
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Ogni anno 162 giorni all'anno vanno via solo per pagare le tasse, in Italia. Dunque, fatti bene i conti, a partire da domani, 12 giugno "non lavoreremo più per il fisco", dice la Cgia di Mestre che ha lanciaato il ‘tax freedom day', il giorno di liberazione fiscale, ovvero la data a partire dalla quale i contribuenti cominciano a lavorare per se stessi. "Quest'anno – spiega la Cgia – sono stati necessari 162 giorni per assolvere agli obblighi fiscali e contributivi: una punta che nella storia recente del nostro Paese non avevamo mai toccato", dice la Cgia facendo notare che nel 2013 la pressione toccherà il record del 44,4%".

"Pagheremo mediamente 11.800 euro di imposte, tasse e contributi a testa – sottolinea Giuseppe Bortolussi segretario della Cgia di Mestre -. E in questo conto sono compresi tutti i cittadini, anche i bambini. Tuttavia, il dato disarmante è che al cittadino non vengono forniti servizi adeguati. Molto spesso, nel momento del bisogno, il cittadino è costretto a rivolgersi al privato, anzichè utilizzare il servizio pubblico. Tutto ciò – conclude Bortolussi – si traduce in un concetto molto semplice: spesso siamo costretti a pagare due volte lo stesso servizio. Gli esempi che si possono fare sono moltissimi: succede se dobbiamo inviare un pacco, se abbiamo bisogno di un esame medico o di curarci, di spostarci, ma anche nel momento in cui vogliamo che la giustizia faccia il suo corso in tempi congrui con quelli richiesti da una società in continua evoluzione".

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