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Offerte dei fedeli investite in borsa, truffa milionaria ai frati francescani

In manette un promotore finanziario accusato di aver truffato i frati del santuario di San Francesco di Paola in provincia di Cosenza per un totale di circa un milione e mezzo di euro.
A cura di Antonio Palma
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Avrebbe utilizzato le offerte dei fedeli del santuario di San Francesco di Paola in provincia di Cosenza per investimenti in Borsa ma anche per disporre bonifici in favore di suoi parenti per un totale di circa un milione e mezzo di euro. Per questo un promotore finanziario di 45 anni è stato arrestato questa mattina dai carabinieri e dalla Guardia di finanza di Cosenza con l'accusa di avere messo in atto una truffa ai danni dei frati francescani del Santuario. Nei suoi confronti infatti è stata disposta un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip di Cosenza su richiesta della locale Procura della Repubblica. I reati contestati all'uomo sono di truffa aggravata, falsità in scrittura privata aggravata in concorso, favoreggiamento reale aggravato in concorso ed esercizio abusivo della professione di promotore finanziario. Le indagini a suo carico erano partire dopo che gli stessi frati del Santuario di San Francesco di Paola si erano insospettiti notando consistenti ammanchi dal fondo patrimoniale del Santuario, costituito principalmente dalla raccolta delle offerte elargite dai fedeli.

L'inchiesta dopo una denuncia dei frati

A seguito di una denuncia-querela presentata nell'agosto del 2013 dall'economo del santuario di San Francesco, che aveva notato i buchi nelle casse, carabinieri e guardia di finanza hanno fatto scattare l'inchiesta. Dagli accertamenti gli inquirenti hanno scoperto così che senza nessuna autorizzazione e contravvenendo alle prudenziali direttive dei frati in merito alla gestione del denaro, il promotore finanziario  aveva messo in atto una sistematica attività di trading on line (compravendita di titoli azionari quotati in borsa) ad altissimo rischio. Non solo, lo stesso 45enne con quei soldi avrebbe effettuato numerosi bonifici in favore di persone a lui vicine, spesso parenti, che poi provvedevano a girargli il denaro. Per questo le persone interessate sono indagate nela stessa inchiesta per il reato di riciclaggio. Nella stessa operazione le forze dell'ordine hanno disposto anche il sequestro di beni  per un valore complessivo di circa  2.4 milioni di euro.

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